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Fuga dall'epidemia di coronavirus verso la montagna: "Qui si sentono al sicuro"

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Boom di spostamenti in montagna, in particolare nelle località sciistiche: le famiglie organizzano una fuga dall'epidemia di coronavirus.

L’epidemia di coronavirus che sta colpendo l’Italia provoca un cambiamento nello stile di vita delle persone: alcune famiglie, però, preferiscono organizzare una fuga in montagna. A essere state prese d’assalto sono state soprattutto le località sciistiche di Sestriere e in generale in tutto il Nord Italia. I consorzi turistici hanno tentato di spigare questi comportamenti ipotizzando la montagna come sinonimo di sicurezza. “Psicologicamente i monti danno rassicurazione – hanno detto -, assumono l’aspetto di luogo protetto, incontaminato, cosa fondamentale per alcuni”.

Coronavirus la fuga in montagna

Si impennano gli spostamenti verso la montagna: dopo lo scoppia dell’epidemia di coronavirus è iniziata la fuga delle famiglie verso le località sciistiche del Piemonte. In particolare si tratta di persone provenienti da Lombardia e Liguria. Sestriere, Claviere, Sauze d’Oulx, San Sicario, Cesana e Pragelato prese letteralmente d’assalto. I consorzi, infatti, hanno descritto un andirivieni non tanto di turisti, quanto di persone “che hanno la seconda casa di proprietà qua su”. Per dimenticarsi della situazione di emergenza si cerca rifugio in luoghi tranquilli, tra le montagne, cercando di distrarsi con una sciata. “Impianti sciistici saturi, maestri di sci in affanno per la troppa domanda, sci club pieni”, in Piemonte si lavoro a pieno ritmo.

Il picco si stima soprattutto nei weekend: venerdì, sabato e domenica: niente di più positivo per gli albergatori e i ristoratori. “Nel weekend non abbiamo perso entrate. Abbiamo perso il 10% la scorsa settimana; la cosa è peggiorata questa settimana, siamo scesi del 30% e contiamo di arrivare a -50% la prossima. Facendo un rapido calcolo, però, guadagneremo il 15% a settimana. Siamo fortunati”.

“Abbiamo messo in conto che perderemo circa il 60% delle settimane bianche in programma già prenotate: olandesi, danesi, svedesi si sono tirati indietro. Un buco di prenotazioni sarà formato anche da tutti gli istituti scolastici che hanno declinato il viaggio d’istruzione in montagna. Certo non andremo a pari, però qualcosa recupereremo grazie a questa insolita migrazione“.

Fuga a Cortina d’Ampezzo

Anche in Veneto si registrano importanti migrazioni: da Cortina d’Ampezzo i numeri di presenze sono in aumento. “Stiamo addirittura lavorando a pacchetti vacanze e agevolazioni per chi arriverà, ci siamo accorti che nelle ultime settimane la situazione è anomala anche per noi, cosa che abbiamo osservato sia per chi possiede una casa di proprietà ma anche gli alberghi stanno lavorando più del previsto. Non si vedono tutti i giorni fiumane del genere che chiedono ski pass o un posto letto”.