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Ancona, la lettera del primario del pronto soccorso: "Mi dimetto"

L'ospedale

Lo sfogo del primario del pronto soccorso dell'ospedale di Torrette in provincia di Ancona: "Siamo additati"

La lettera sfogo del primario del pronto soccorso Aldo Salvi inviata giovedì 5 marzo ai vertici dirigenziali dell’azienda di Torrette in provincia di Ancona. Dalle righe emerge la sua intenzione a dimettersi ma non si capisce chiaramente da quale dei due reparti.

Ancona, la lettera del primario del pronto soccorso

Siamo additati, con delle battute, come quelli che hanno diffuso I’infezione all’interno dell’ospedale e quelli che hanno provocato una diffusione locale nel settore sub-intensivo della Medicina lnterna. Chiedo pertanto a chi di competenza di attuare un’inchiesta su come si è svolta la diffusione locale e se ci sono responsabilità mie o di qualche collaboratore. Per non ostacolare I’inchiesta mi sospendo immediatamente da ogni funzione dirigenziale. Da domani mi limiterò ad effettuare esclusivamente il mio turno di lavoro. Prego anche che mi vengano tolte le indennità corrisposte per queste funzioni”. Scrive il primario del pronto soccorso e della medicina d’urgenza dell’ospedale di Torrette Aldo Salvi sull’emergenza coronavirus.

Subito dopo la lettera è arrivata tempestivamente la risposta da parte della direzione che ha confermato la fiducia verso il primario. Aldo Salvi infatti già venerdì 6 marzo era al suo posto. Rimane sicuramente però il testo della lettera: “Abbiamo affrontato questa situazione di emergenza con tutta l’energia possibile, cercando di infondere coraggio senza mai nascondere i rischi. Richiamando ogni giorno me stesso e tutti i collaboratori al dovere, anche se dentro di me sentivo l’angoscia del rischio. Ho cercato per questo in ogni momento di dare coraggio e sicurezza ed ho ottenuto dal gruppo la risposta di gran lunga superiore all’atteso. In due ore abbiamo organizzato un’area sigillata con l’obiettivo di intercettare i pazienti possibili portatori di infezione da Covid-19, dal momento in cui abbiamo percepito il rischio per tutto l’ospedale. Di tutta risposta non abbiamo avuto nessuna collaborazione da parte della maggior parte dei reparti interni e dagli altri ospedali circostanti. Ritengo di aver creato un gruppo di professionisti che non ha paura di nulla e li ringrazio di cuore per il sostegno e la pazienza in questi giorni di vero caos. Per questo prego il professor Abele Donati (primario della clinica di rianimazione, dr.) di presenziare al Collegio di Direzione e la dottoressa Gentili di assumere la direzione dell’unità operativa”.