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Coronavirus: "Un errore la fuga dal Nord" secondo lo scienziato Maga

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Coronavirus: la fuga dal Nord è stata un errore secondo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di Genetica Molecolare di Pavia.

Il decreto del Governo contro la diffusione del Coronavirus ha provocato una fuga dei cittadini dalle regioni del Nord. La notizia dell’istituzione di nuove “zone rosse” ha infatti mandato in panico le persone che vi si trovavano all’interno, provocando uno spostamento di massa. Ma secondo lo scienziato Giovanni Maga la fuga ha costituito un errore, soprattutto perché il virus è nella fase esplosiva.

Coronavirus, l’errore della fuga dal Nord

Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare di Pavia, Igm-Cnr, ha riportato alcuni aggiornamenti sull’emergenza per il Covid-19. Secondo lo scienziato “il virus è nella fase esplosiva, i casi sono in crescita. Questa fase continuerà almeno per due settimane prima di poter vedere segnali di un eventuale rallentamento. Impossibile fare previsioni su orizzonti temporali più lunghi”. Maga ha poi rimarcato che “l’importante è che l’intensità maggiore dei casi si mantenga nelle aree al momento interessate. Se riusciamo a tenere tutto confinato, è molto probabile che la cosa possa rientrare più rapidamente”.

In merito alla fuga dei cittadini dalle “zone rosse” del Nord lo scienziato si è così espresso: “È stato un errore di comunicazione. Le maggiori responsabilità, in quel caso, sono di chi ha lasciato trapelare la bozza del decreto non definitivo e di chi lo ha diffuso. Non credo ci sarà una nuova ondata di casi, ma l’accaduto deve far riflettere”.

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Vaccini per il Coronavirus

Giovanni Maga ha poi spiegato qual è la situazione con i vaccini e quali difficoltà si potrebbero avere in futuro: “Il Coronavirus muta ma non in modo peggiore rispetto ai virus di questo tipo. Se i vaccini sono disegnati secondo criteri che conosciamo oggi, possono essere efficaci pure contro ceppi diversi purché non lo siano in modo sostanziale. Se il virus, però, dovesse ripresentarsi stagionalmente (cioè sparire in estate e tornare in inverno) potremmo trovarci, come per l’influenza, a dover aggiornare i vaccini ogni anno”.

Infine lo scienziato ha rassicurato i proprietari di animali domestici specificando che “ad oggi non risulta che questo Coronavirus infetti animali domestici, né che questi possano infettare l’uomo”.