> > Coronavirus in Puglia: oltre 9.000 rientrati dal nord si autodenunciano

Coronavirus in Puglia: oltre 9.000 rientrati dal nord si autodenunciano

fase 2 campania rientri nord

Oltre 9.000 pugliesi rientrati dal Nord hanno autosegnalato il loro arrivo in regione seguendo l'ordinanza emanata per fronteggiare il coronavirus.

Sono già 9362 i cittadini in Puglia che, rientrati dal Nord a partire dal 29 febbraio 2020 e soprattutto dopo il decreto varato dal governo per contenere il coronavirus, hanno segnalato alle autorità il loro arrivo. A comunicarlo è stato il governatore regionale Michele Emiliano che ne ha lodato il senso di responsabilità.

Coronavirus in Puglia: autodenuncia dei rientrati dal nord

Per fare la segnalazione è necessario compilare il modulo previsto dall’ordinanza che obbliga chiunque rientri in Puglia dalla Lombardia e dalle province indicate dal DPCM dell’8 marzo 2020 a comunicare il proprio arrivo. E’ possibile fare ciò sia direttamente sul sito della Regione che contattando il medico di famiglia. La medesima disposizione prevede poi che questi cittadini rimangano in auto isolamento per 14 giorni per impedire la diffusione dell’eventuale infezione.

L’ordinanza è giunta dopo che moltissimi residenti delle regioni del sud Italia che si trovavano al settentrione si sono riversati nelle stazioni per fare ritorno nella propria terra d’origine. Contravvenendo così al consiglio di mantenere almeno un metro di distanza interpersonale. Ciò ha quindi costretto i Presidenti delle regioni meridionali a varare provvedimenti urgenti per obbligare tutti alla quarantena.


Quello della Puglia prevede, oltre a ciò, che i cittadini rientrati siano raggiungibili per ogni eventuale attività di sorveglianza. Costoro sono poi tenuti, in caso di comparsa di sintomi da coronavirus, ad avvertire immediatamente il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente. La mancata osservanza degli obblighi comporterà le conseguenze sanzionatorie stabilite dall’articolo 605 del codice penale.