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Coronavirus, tutta Italia è zona rossa: cosa posso e non posso fare?

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Cosa posso o non posso fare sulla base delle nuove misure introdotte dal Dpcm per l'emergenza coronavirus?

Il premier Conte ha annunciato nella serata di lunedì 9 marzo nuove stringenti misure per tutta l’Italia. In particolare, l’intero territorio nazionale è stato sottoposto alle medesime regole, abolendo le cosiddette “zone rosse”. I comportamenti da seguire a partire da martedì 10 marzo, però, non sono del tutto chiari. Infatti, molte persone si pongono la stessa domanda: “Cosa posso o non posso fare?”. Facciamo chiarezza.

Coronavirus cosa posso fare?

Il testo del decreto firmato dal premier Giuseppe Conte è entrato in vigore all’alba di martedì 10 marzo e resterà valido fino al 3 aprile. Comprende soltanto due articoli ed estende le misure precedentemente adottate solo per le zone rosse (ora abolite) anche al resto dell’Italia. I ristoranti, bar e locali possono tenere aperto dalle ore 6 alle ore 18, garantendo la distanza minima di 1 metro tra i clienti. Dopo tale fascia oraria possono proseguire solo le consegne domiciliari. I centri commerciali possono tenere aperto dal lunedì al venerdì distanziando i clienti e garantendo la sicurezza. Gli spostamenti devono essere limitati al minimo. Su quest’ultimo punto, in particolare, vige un po’ di confusione: cosa posso o non posso fare?

Gli spostamenti consentiti riguardano soltanto il lavoro, ragioni di salute (comprovate) o altre esigenze come, ad esempio, l’acquisto di beni di prima necessità. Non è necessaria la corsa agli acquisti, in quanto sono assicurati i rifornimenti e i supermercati restano aperti. Occorre comunque effettuare un’autocertificazione veritiera in grado di attestare le valide motivazioni dello spostamento (in caso di falsità delle dichiarazioni si rischia l’ammenda o la reclusione).

Rimane la possibilità di svolgere sport all’aperto (meglio se da soli), con la dovuta distanza dalle altre persone ed evitando assembramenti. È previsto, invece, il “divieto assoluto” di uscire da casa per coloro che sono risultati positivi al coronavirus o hanno una temperatura corporea a 37.5 gradi. Nel caso non ci si trovi nella propria residenza, è possibile tornare a casa o spostarsi da un comune a un altro, ma solo per ragioni di lavoro, di salute e per situazioni di necessità. Non esistono invece limitazioni, al momento, rispetto al trasporto pubblico.

Uno dei due articoli presenti nel decreto recita: “Sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico”. Inoltre, “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati”. Sospese anche le attività scolastiche negli istituti di ogni ordine e grado e anche nelle università fino al 3 aprile 2020. Infine, anche le cerimonie religiose rimangono momentaneamente sospese ma è possibile recarsi nei luoghi di culto qualora sia possibile mantenere una distanza minima di sicurezza.