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Coronavirus, dalla zona rossa in fuga verso l'estero e il mare

Coronavirus, italiani in fuga dalla zona rossa

Centinaia e passa di italiani in fuga da ogni dove, ma soprattutto dal Nord, per andare al mare e anche all'estero. Effetto Coronavirus.

Il Coronavirus metta in fuga tantissimi italiani dalla zona rossa, che è stata estesa ormai a tutto il territorio. Sembra che la nuova decisione presa dal Presidente Conte abbia letteralmente seminato il panico. C’è anche chi si è allontanato dall’ospedale in attesa dell’esito del tampone per il Coronavirus, fortunatamente negativo, com’è capitato al San Giovanni di Roma.

Fuga dalla zona rossa

Diversi fuggiaschi sono partiti dal Nord con destinazione Firenze ma anche Reggio Calabria, dove alcuni giovani, senza avvisare la Asl di competenza, sono stati fermati dalle Autorità.

Il grande esodo degli irresponsabili si è verificato soprattutto verso le case vacanza e il mare: Sardegna, Sicilia, Calabria, Liguria e Isola d’Elba hanno visto arrivare orde di italiani dalle più svariate Regioni d’Italia, maggiormente dal Nord. A Positano, alcuni locali hanno ospitato delle persone provenienti dalla Lombardia senza comunicarlo a nessuno.

Fuggitivi all’estero e turisti bloccati

Non solo verso le altre Regioni, ma anche all’estero: a Bologna due ragazzi di Parma sono stati bloccati prima che si dirigessero in Spagna. Anche i pochi turisti rimasti nel nostro Paese devono sottostare alle norme in vigore. Una coppia di rumeni, infatti, è dovuta rientrare a Milano mentre si stava spostando verso Venezia, con la scusa di avere una vacanza prenotata.

Un gruppo di argentini è stato invece più fortunato: sono riusciti a raggiungere la Laguna, passare una notte in hotel e poi tornare indietro, intimati dalla Polizia e ignari dell’entrata dell’Italia nella zona rossa.

Diciotto denunce in Lombardia

In Toscana intercettate ben sei persone provenienti da Codogno, area focolaio del Coronavirus italiano. In Lombardia sono state denunciate diciotto persone, tra le quali due amiche che si erano date appuntamento per incontrarsi ad Agrigento, e avevano documentato la grande fuga su Instagram: è stato proprio il social network a tradirle, una proveniva da Milano e l’altra da Roma.

Tutte le persone colte in fallo sono passabili di denuncia per violazione di ordine dell’autorità pubblica. Se dovessero riprovare a fuggire, scatterà l’arresto con condanna per tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Qualora il loro comportamento dovesse arrecare rischi alla salute pubblica, le conseguenze sarebbero più importanti.