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Coronavirus a Brescia, morto 38enne: è la più giovane vittima in Italia

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Si chiamava Stefano Amighetti ed è morto a soli 38 anni a Manerbio, in provincia di Brescia: è la più giovane vittima di coronavirus in Italia.

Non solo anziani: si abbassa sempre di più l’età media delle vittime di Covid-19 nel nostro Paese. La vittima più giovane è stata registrata a Brescia dove Stefano Amighetti è morto a soli 38 anni dopo aver contratto il nuovo coronavirus. Era ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Manerbio. I familiari fanno sapere che in passato aveva già sofferto di problemi respiratori.

Le parole dei familiari

Stefano lascia la madre Giovanna, il padre Bruno, la sorella Sara e la nonna Ninì. Nel necrologio l’ultimo saluto dei familiari per il 38enne tragicamente scomparso: “Io sento in me la tua pace, la gioia che tu solo dai. Attorno a me io sento il cielo, un mondo di felicità”.

Coronavirus, 38enne morto a Brescia

A nulla è servito il ricovero, avvenuto sabato 7 marzo dopo che sono comparsi i primi sintomi della malattia, inclusa la febbre sempre alta. Il tampone eseguito all’ospedale di Manerbio – comune dove Stefano viveva – ha confermato la diagnosi. Il coronavirus ha peggiorato un già difficile quadro clinico, complicato anche dalla disabilità di cui il 38enne era affetto.

Da una prima ricostruzione, sembra che Stefano sia stato contagiato presso la cooperativa Il Gabbiano di Pontevico, il centro per disabili dove lavorava anche il primo caso di coronavirus a Brescia. In seguito alla conferma del primo tampone, il centro è stato immediatamente chiuso e il personale sottoposto a quarantena. La cooperativa esprime il proprio cordoglio per la morte del 38enne.

I funerali

I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, come previsto dalle più recenti norme del governo per contenere i contagi. La salma sarà accompagnata subito al cimitero.