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Combattere la noia e la quarantena da Coronavirus con la musica sui balconi di tutta Italia? Si può fare! Da Benevento, dove sono stati registrati i primi video, il fenomeno si è presto esteso all’intera penisola. Un canto che unisce tutti gli italiani costretti all’isolamento e che ricorda molto quel grido – Jiaoyu – con cui già i cittadini di Wuhan si erano, a proprio tempo, fatti forza l’un l’altro.
Da Nord a Sud in molti hanno dato il via a un vero e proprio concerto dai balconi delle proprie abitazioni. Armati di tamburelli, nacchere e voci, i gruppi si sono accordati da un palazzo all’altro, producendo una splendida melodia folkloristica, dal profondo dei loro cuori di musicisti. Così si esorcizza la paura della malattia e della solitudine.
Benevento in musica
La notizia del primo “concerto” è diventata virale sui social network giovedì 12 marzo, dopo la condivisione di un video caricato da una ragazza, Marina B., su Facebook. In questo si vede un trio di giovani ragazze che suona in concordanza con un uomo, sul balcone assieme ad un bimbo piccolo. Così, il surreale silenzio che alberga fra le strade di Benevento, viene simpaticamente interrotto.
In un momento in cui impera il divieto di assembramenti e di svolgere qualsivoglia evento, questa iniziativa improvvisata e casalinga ha portato un sorriso non solo nei vicini dei giovani musicisti, ma anche nei cuori di chi li ascolta virtualmente.
Fare musica per rimanere uniti
Un messaggio di unità, attraverso uno dei linguaggi universali più amorevoli: la musica, quella fatta per divertimento, tradizione, cultura. C’è bisogno di restare uniti per combattere questa dura battaglia contro il Coronavirus, dimostrando che siamo un popolo forte, che sa stare alle regole, per la collettività.
Socializzare e stare insieme si può, anche se ci viene imposto di rimanere nelle nostre case e non avere contatti diretti con nessuno. La musica e il canto, la pittura, il disegno e tante altre discipline creative, possono aiutarci a fare questo.
Forse la tecnologia ci ha fatto un po’ dimenticare di cosa siamo capaci, quando alziamo gli occhi dagli schermi degli smartphone, e che c’è tutto un mondo che un tempo era la nostra quotidianità. Ecco, non dimentichiamocene, torniamo a comunicare con la creatività e l’arte, da bravi e onesti cittadini moderni.