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Chi era Stefano Amighetti, la vittima di coronavirus più giovane in Italia

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Stefano Amighetti è la vittima di coronavirus più giovane registrata in Italia: 38 anni, residente a Manerbio è morto giovedì 12 marzo.

Stefano Amighetti è morto giovedì 12 marzo a Manerbio, in provincia di Brescia: è la vittima di coronavirus più giovane in Italia. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate e nulla è stato possibile fare per salvarlo. Un giovane che già in passato aveva avuto alcuni problemi respiratori, ma la cui scomparsa getta nello sconforto l’intero paese di Manerbio, dove risiedeva insieme ai genitori e alla sorella. I funerali per Stefano si terranno in forma strettamente privata, in presenza dei soli familiari.

Coronavirus, chi era Stefano Amighetti

Una lotta contro il tempo per tentare di salvare un giovane, Stefano Amighetti: il 38enne, positivo al coronavirus, è la vittima più giovane registrata in Italia. Era arrivato all’ospedale di Manerbio presentando alcuni sintomi che hanno mostrato poi la positività ai test. Il Covid-19, stando agli ultimi dati sui contagi, ha abbassato l’età media dei contagi. Ora non sono più solo gli anziani a finire in terapia intensiva, ma anche moltissimi giovani.

Stefano viveva con la sua famiglia, i genitori e la sorella, a Manerbio, in provincia di Brescia. Frequentava la cooperativa per disabili Il Gabbiano, dove è stato segnalato il primo caso di coronavirus nella provincia lombarda. Quest’ultimo, comunque, è già stato ricoverato e dimesso dall’ospedale.

Per Stefano, invece, nulla è stato possibile per evitare una tragedia. La sua vita è stata spazzata via da un virus del quale sappiamo ancora poco.