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Coronavirus, l'Ordine dei Medici: "Operatori sanitari mandati al macello"

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Arriva dall'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri l'affondo sul coronavirus: non serve parlare di eroi in una situazione di emergenza.

Moltissimi operatori sanitari vengono contagiati dal coronavirus ogni giorno e non possono proseguire il loro grandissimo lavoro: l’Ordine dei Medici lancia un duro attacco. La carenza di dispositivi di protezione denota “una assoluta incapacità di chi è stato ai vertici dello stato negli ultimi anni”. L’attacco dei medici di Savona è “nei confronti di chi ha compiuto scelte completamente sbagliate”.

Coronavirus, affondo Ordine dei Medici

Arriva dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Savona l’affondo sul coronavirus. L’allarme riguarda la mancanza di protezioni che espongono gli operatori al rischio. Questa carenza – denunciano – “dimostra una assoluta incapacità di programmazione di chi è stato ai vertici dello stato negli ultimi anni”.

“Basta Eroi – spiegano ancora dall’Ordine -. I medici sono stufi di essere chiamati eroi quando sono chiamati a risolvere situazioni di emergenza in condizioni estremamente difficili”. Infatti, prima dello scoppio dell’epidemia, “sono stati abbandonati da tutti, considerati un peso economico per lo stato dai politici e da ampie quote di popolazione. Maltrattati dalla popolazione, aggrediti, denunciati quasi sempre senza motivo, lasciati soli dalle autorità e dalla politica per anni”. In una situazione come questa, però, “ora li si vuole trasformare in eroi per poi dimenticarsene alla fine dell’emergenza: è ora di finirla!”.

Un durissimo sfogo che prosegue spiegando che “quando tutto sarà finito si dovranno fare i conti e dovrà partire una lotta seria, cattiva e senza esclusione di colpi contro chi negli ultimi 10-15 anni ha affossato una professione, contro chi ha volutamente ridotto il numero di specialisti e creato un numero impressionante di laureati in medicina che non avranno sbocco professionale perché privi di specializzazione o di borsa di studio per la medicina generale”.

Nonostante il trattamento riservato a queste categorie di lavoratori, “tutti hanno trattenuto la rabbia ed hanno continuato a lavorare con grandissima professionalità. Anche i liberi professionisti sono abbandonati dalla politica e dalle istituzioni considerati poco più di una categoria da tassare e basta con molte meno tutele dei dipendenti ma con gli stessi doveri”.

L’attacco ai vertici istituzionali

La lettera si conclude con un attacco contro coloro che da anni sono ai vertici della Nazione. “Questa si chiama incompetenza dei vertici nazionali – denunciano dall’Ordine -. Si pretende di mandare gli operatori sanitari al macello privi di dispositivi di sicurezza indispensabili”.

“Nessuno può pretendere il suicidio dell’intera classe medica e delle professioni sanitarie! E non si tratterebbe di un suicidio ma di un omicidio di massa. Basta! – gridano -. Alla fine dell’emergenza vogliamo veder cadere tutte le teste che con incompetenza hanno guidato la sanità nazionale negli ultimi 10 anni! La sanità dovrà essere totalmente riconsiderata, è ora di finirla di considerarla una spesa e un investimento, una sanità che funziona bene produce una popolazione più sana con migliore speranza di vita. I medici e gli operatori sanitari continueranno a lavorare per questa emergenza fino alla fine con la abituale competenza e professionalità ma… non chiamateci eroi!“.