> > Coronavirus, Garattini: "Previsto picco di 30-40 mila casi settimana prossima"

Coronavirus, Garattini: "Previsto picco di 30-40 mila casi settimana prossima"

coronavirus picco previsto in italia secondo garattini

Il fondatore dell'Istituto Mario Negri mette in guardia: "Il picco previsto in Italia è di 30-40 mila casi di coronavirus".

La fine dell’emergenza coronavirus è ancora ben lontana secondo Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, tanto da far addirittura parlare di un picco previsto per la prossima settimana (quella del 23 marzo) di 30-40 mila casi. Non tutto è perduto, però, sottolinea l’esperto: “Tutto dipenderà da noi, dalla nostra capacità di evitare il contagio. Atteniamoci alle disposizioni”.

Coronavirus, il picco previsto in Italia e la prevenzione

Nelle parole di Garattini non manca un rimprovero a chi sta sottovalutando l’entità dell’emergenza e, eludendo i controlli, continua a non rispettare le norme previste dai decreti governativi che impongono l’isolamento. Nonostante le raccomandazioni provenienti da tutto il mondo medico e politico, nel primo weekend di quarantena sono stati immortalati ancora troppi casi di affollamento in piazze, parchi e spiagge (come denunciato tramite social dal virologo Roberto Burioni e dall’influencer Chiara Ferragni). “Se tutti avessero stili di vita adeguati e ci fosse un’adeguata prevenzione, forse saremmo più resistenti. La diffusione di virus e batteri continuerà a esserci, dobbiamo ripensare il mondo della salute” ha commentato Garattini.

Farmaci e tamponi

Una speranza, secondo l’esperto, viene dalla sperimentazione farmaceutica. Il più promettente, al momento, sembra essere un farmaco anti-artrite utilizzato a Napoli. “A breve bisognerà vedere la sua efficacia. Sarebbe bene che, siccome ci sono già un po’ di pazienti, i risultati venissero resi noti” suggerisce il fondatore dell’Istituto Negri. Parallelamente “in Cina si sta studiando anche un farmaco che fu usato per l’ebola. Poi c’è l’anticorpo che stanno studiando in Olanda. Ma c’è bisogno di tempo, anche per la sperimentazione”.

Nel frattempo, per diminuire i contagi tra il personale sanitario, “bisognerebbe fare tamponi più mirati, in particolare agli operatori sanitari e ai soggetti più a rischio”.