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Coronavirus, il padre del 38enne morto in Puglia: "Può colpire chiunque"

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Parla il padre di Maurizio, l'uomo di 38 anni, originario di Turi (Puglia), morto per le conseguenze del coronavirus.

Un uomo di 38 anni, Maurizio, originario di Turi, è morto a causa del coronavirus: si tratta della 13esima vittima in Puglia, nonché della vittima più giovane registrata in Italia insieme al 38enne deceduto a Brescia lo scorso 13 marzo. L’uomo aveva patologie pregresse (era paraplegiro e nefropatico, si apprende da fonti locali) e ha perso la vita nella serata di sabato 14 marzo, dopo il ricovero all’ospedale di Putignano e, in seguito, a quello di Bari.

Le parole del padre

“Dicono che il Covid uccide le persone fragili e in parte è vero. Ma noi abbiamo il dovere di difenderle e questa cosa di dire ‘attacca i fragili’ non deve essere una maniera per giustificarsi. Abbiamo un dovere: restare a casa per combattere il contagio. Non uscire per difendere noi stessi e le persone più sfortunate, come Maurizio, o più fragili perché anziane o perché malate”. Sono le parole di Antonio Pinto, stimato radiologo e padre del 38enne morto a Turi.

I genitori di Maurizio dicono di non sapere “come è stato contagiato e nemmeno ci interessa. Però vogliamo che tutti sappiano che questo è un virus infame, che toglie tutto. A noi ha tolto un figlio, ci ha tolto il diritto di assisterlo fino all’ultimo minuto“. L’incubo è cominciato con “quella febbre che non scendeva, non me lo spiegavo. Dopo qualche giorno ho capito che c’era qualcosa che non andava e l’abbiamo portato in ospedale, al Policlinico di Bari, dove è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. Le sue condizioni sono parse subito gravi. Respirava a fatica con l’aiuto del Cpap, il casco respiratorio. Poi venerdì è arrivato l’esito del tampone per il Coronavirus: positivo. Ci hanno cacciato dal reparto, come era giusto fosse. È stata l’ultima volta che ho potuto vedere mio figlio“.

Coronavirus, 38enne morto in Puglia

Si chiamava Maurizio Pinto e aveva solo 38 anni quando si è spento a causa delle complicanze di Covid-19. Aveva manifestato i primi sintomi all’inizio del mese. A causa della febbre alta era stato trasferito all’ospedale di Putignano. Lì era stato sottoposto a una radiografia toracica e al tampone, che aveva dato esito positivo. Da allora era ricoverato presso il Reparto Malattie Infettive del Policlinico di Bari. Il decesso è sopraggiunto dopo una complicazione respiratoria.

L’uomo lavorava presso “Mamma Rosa”, una struttura per anziani di Turi. Tutte le persone che hanno avuto contatti con lui negli ultimi giorni sono stati immediatamente contattate dalle autorità sanitarie e messe in quarantena.

Maurizio è, insieme a Stefano Amighetti, la vittima più giovane registrata in Italia. La prova che Covid-19 non è una patologia potenzialmente letale solo per gli anziani. Stefano si è spento solo due giorni prima all’ospedale di Manerbio, in provincia di Brescia.