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Coronavirus, confermato primo caso a Gallipoli: il post del sindaco

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Il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva ha comunicato la notizia del primo caso di coronavirus nel comune, raccomandando ai cittadini di stare a casa.

Nella giornata del 17 marzo è stato riscontrato dalle autorità sanitarie pugliesi il primo caso di coronavirus nel comune di Gallipoli. A renderlo noto sui social è stato il sindaco della cittadina salentina Stefano Minerva, che in un post pubblicato nel pomeriggio ha affermato che si tratta di una persona già sottoposta al regime di quarantena domiciliare e che i suoi contatti sono già stato monitorati dalla Asl locale.

Coronavirus, primo caso a Gallipoli


In un comunicato diramato nel primo pomeriggio del 17 marzo, il sindaco di Gallipoli ha informato la cittadinanza del primo caso di coronavirus nel comune: “Mi è stato appena comunicato ufficialmente dall’ASL: c’è il primo tampone risultato positivo al COVID-19 a Gallipoli. Intendo però rassicurare tutti voi che si tratta di una persona che non lavora a Gallipoli, che stava già in quarantena e che è ora sotto osservazione. La famiglia è stata già isolata e l’ASL ha già monitorato tutti i contatti”.

Il primo cittadino ne ha inoltre approfittato per ricordare ai propri concittadini l’obbligo di rimanere in casa e di uscire soltanto per situazioni di reale necessità: “Questo però non ci deve spaventare ed a maggior ragione ora vi chiedo di rispettare le regole e di stare a casa. Non lasciate le vostre abitazioni se non strettamente necessario. Dipende da noi”.

Due casi a San Pietro in Lama

Il contagio di Gallipoli si aggiunge ai due casi già segnalati nel comune salentino di San Pietro in Lama, dove un uomo e sua figlia sono attualmente ricoverati in ospedale e i loro contatti sottoposti alla quarantena. A tal proposito, il sindaco di San Pietro in Lama ha voluto anch’egli rinnovare gli inviti a rimanere in casa: “Ritengo fondamentale attenersi scrupolosamente alle disposizioni emanate dagli organi di Governo e dalla Regione. Sono consapevole dei sacrifici che ci vengono richiesti ma ognuno deve fare la sua parte nell’osservare i comportamenti che contribuiscono a contenere il contagio. Le persone più anziane e fragili non escano di casa. Sarà nostra cura tenervi informati”.