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Coronavirus, l'intervento di Luca Zaia: "Stop a passeggiate"

luca zaia

Emergenza coronavirus, il governatore del Veneto Zaia lancia un appello agli anziani e annuncia d'essere pronto a chiedere maggiori restrizioni.

Emergenza coronavirus, l’appello del presidente del Veneto Luca Zaia: “Non c’è alcuna flessione dei casi, non possiamo dare segnali tranquillizzanti, noi oggi siamo preoccupati come cinque giorni fa”. Il governatore pronto a chiedere nuove restrizioni.

Coronavirus, l’appello di Zaia

“Il mio appello va soprattutto agli anziani che devono organizzare la loro vita in una sorta di isolamento fiduciario volontario”, inizia Luca Zaia, presidente del Veneto, figura che nelle ultime settimane è stata spesso al centro di polemiche e di criticate decisioni, spesso anche opposte a quelle del Governo. Nel corso della Consueta conferenza stampa alla Protezione Civile di Marghera, il governatore non solo ha ringraziato il lavoro dei vari supermercati, negozi di alimentari e organizzazioni di volontariato ogni giorno impegnati nella distribuzione della spesa a casa, ma ha voluto anche lanciare un appello ai più fragili, gli anziani: “C’è un nemico insidioso: la persona asintomatica che può contagiare fino a 10 persone. Si vergogni chi dice ‘il coronavirus alla fine fa morire un po’ di anziani’. E purtroppo Boris Johnson ha fatto danni anche da noi perché ha diffuso l’idea tra i cittadini, per fortuna pochi, che l’immunità di gregge funziona: “Ma da noi non funziona così, noi non lasciamo morire nessuno”.

Le richieste di Zaia

Il governatore non lascia troppo spazio all’ottimismo, guardando la sua regione notevolmente piegata dalla pandemia in corso. Lo sforzo dei medici è in queste ultime ore immenso, e secondo Zaia potrebbe tuttavia non essere sufficiente per fermare la corsa del coronavirus, tanto da spingerlo a chiedere ulteriori restrizioni sulle prime richieste che, secondo quanto annunciato dal Governo, dovrebbero scadere il 25 marzo prossimo: “Chiederò che venga prorogato e che vengano aumentate le restrizioni: devono essere vietate anche le passeggiate fuori casa. Non c’è alcuna flessione dei casi, non possiamo dare segnali tranquillizzanti, noi oggi siamo preoccupati come cinque giorni fa”.

Zaia ha inoltre preso la palla al balzo sulle dichiarazioni dell’OMS, che nella serata di lunedì 16 marzo si sarebbe mostrata d’accordo sul fare ulteriori test: “Fare tamponi. Mi spiace che invece il mondo scientifico si sia diviso su questa vicenda, io dico un tampone non fa male a nessuno e possa invece salvare delle vite umane”. Inoltre sarebbe meglio che le scuole restassero chiuse, organizzando in via preventiva l’educazione a distanza, dati i tempi lunghi che si prospettano per tutto il Paese, e non solo. “Questa emergenza per noi significa un migliaio di persone in più nella sanità e dà la dimensione del sacrificio chiesto a questa comunità”, ha concluso il governatore, “medici e personale sanitario che si aggiungerà alle 525 richieste di medici, infermieri e Oss per le quali la Regione Veneto aveva già pubblicato un bando nei mesi scorsi, grazie al provvedimento del governo che ha ampliato la possibilità di utilizzo di medici in pensione e specializzandi. In totale hanno risposto al bando regionale 486 persone che si aggiungono appunto alle 525 che avevamo già previsto”.