> > Coronavirus, Galli: “Picco non imminente, contagi superiori ai positivi”

Coronavirus, Galli: “Picco non imminente, contagi superiori ai positivi”

Coronavirus Massimo Galli

"Il picco del Coronavirus non è imminente": a spiegarlo è Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

Sull’emergenza Coronavirus in più occasioni è intervenuto Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Sulla delicata situazione che il nostro Paese sta affrontando, ha dichiarato: “È chiaro che gli ospedali, soprattutto in Lombardia, sono sotto una terribile pressione e sono sempre vicini al punto di rottura. Teniamo conto del fatto che gli ospedali devono essere considerati la retrovia di questa guerra, perché è di una guerra che si tratta”. Impegnato in prima linea nella lotto contro il Covid-19, il professor Galli ha spiegato che il picco non è ancora arrivato. Poi ha ricordato che il virus è arrivato dalla Cina “attraverso un passaggio in Germania.

Coronavirus, l’intervento di Massimo Galli

Intervenuto a Stasera Italia, in onda su Rete 4, il professor Massimo Galli ha dichiarato: “Ci sono certamente persone che hanno un’infezione più blanda, non sono venute o non sono state incentivate a fare un test, stanno in casa loro, in giro per la Lombardia e non solo”. Una simile situazione, ha precisato: “Rende la discussione serale sui dati un esercizio retorico”. Quindi ha spiegato: Si prevede un picco che temo non sia così imminente. Conta certamente quanto fatto a livello di provvedimenti per il distanziamento sociale, ma molti dei diagnosticati di oggi sono stati probabilmente infettati molti giorni fa”.

L’Oms invita a fare più tamponi e Galli spiega: “In Lombardia la strategia è stata quella di fare il tampone solo a chi era fortemente sintomatico, perché non saremmo riusciti a fare più di così. Questo significa che evidentemente il nostro tasso di mortalità sia tra i più alti del mondo, ma è solo per il campione di partenza che abbiamo scelto”. Luca Zaia, governatore del Veneto, ha accolto la richiesta, promettendo il triplo dei tamponi ogni giorno.

A tal proposito, il responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco ha aggiunto: Fare tamponi a tappeto non può essere utile. Ma fare più tamponi in questo momento serve per circoscrivere aree e situazioni particolari, capire cosa è successo in una determinata area ristretta dove c’è stato un numero di infezioni”. A sua detta: “L’esempio di Vo’ in Veneto è importante in questo senso”.

Le decisioni prese

Secondo Massimo Galli alcune decisioni prese nel nostro Paese sono state tardive, ma ha precisato: “Era estremamente difficile potesse verificarsi questo”. Infatti, è passato un po’ di tempo prima di “rendersi conto della portata del problema”.

E ancora: “Anche da parte di cosiddetti esperti c’è stato un incremento di confusione. Alcuni hanno fallito e dimostrato che esperti non erano. Non faccio nomi, ma tutti coloro che hanno insistito a dire che non era tanto più di un’influenza hanno preso una “topica” che ha avuto conseguenze serie. Il vero punto è che il virus ci ha preso alle spalle, è riuscito a circolare per quasi quattro settimane senza che potesse essere riconosciuto”.