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Coronavirus: un paziente di Milano spiega le varie fasi della malattia

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Un uomo che ha contratto il coronavirus ha voluto spiegare le diverse fasi della malattia a partire dai primi sintomi fino al ricovero.

Un paziente affetto da coronavirus ricoverato all’ospedale di Cinisello Balsamo (in provincia di Milano) ha voluto spiegare le varie fasi della sua malattia. Una testimonianza, ha dichiarato, che “non vuole essere assolutamente un parere medico ma che potrebbe aiutare qualcuno“.

Coronavirus: le fasi della malattia

L’uomo ha spiegato che la prima parte è quella più difficile sia per il paziente, preoccupato senza sapere cos’ha, sia per il medico di base che non ha strumenti diagnostici che per il 112. Gli operatori infatti si trovano ad essere respingenti rispetto al tampone che attualmente fanno soltanto in ospedale. Per quanto riguarda l’inizio del malessere, ha affermato di avere prima una febbre sotto i 37.8 che è poi progressivamente aumentata nonostante assumesse dosi crescenti di Tachipirina da 1000 mg.

Prima due e poi cinque al giorno, le compresse non facevano effetto e la sua temperatura aveva raggiunto una cifra superiore al 39. Vedendo che neppure l’antibiotico faceva effetto, ha allertato il numero verde regionale, 112 e Asl per verificare la possibilità di fare un tampone e quali sintomi interpretare come gravi e causa di un possibile ricovero.

Si è però presentato il solito problema, ovvero il fatto che il personale non effettua test a casa. Il 112 gli ha poi ribadito di “allarmarmi quando sarebbero state evidenti le difficoltà respiratorie” e sottolineato che “mandarla in ospedale è a suo rischio e pericolo di contagio”. Il paziente ha spiegato di non aver avuto né tosse né problemi respiratori ma solo febbre, nausea e mal di testa. Per dodici giorni poi non ha mangiato tanto da aver perso 8 kg e da accusare grande debolezza. Per questo, dato che non aveva presentato i sintomi scatenanti, era restio al ricovero.

Ma poi “in 40 minuti dopo la quarta e ultima telefonata con il 112 sono venuti a prendermi“. Al Pronto Soccorso ha effettuato visita e lastre e i medici hanno predisposto il ricovero, avvenuto dopo circa 8 ore di attesa. Nei due giorni seguenti la situazione è nettamente migliorata: “ho ripreso a mangiare, sforzandomi all’inizio e con appetito poi“. I medicinali che gli hanno fatto assumere, oltre ad avergli messo la maschera con l’ossigeno, sono tachipirina, cocktail vitaminici, antibiotico ed eparina. Dopo qualche giorno è poi arrivato l’esito del tampone che ne ha confermato la positività.