> > Coronavirus, spuntano le prime mazzette: due arresti a Torino

Coronavirus, spuntano le prime mazzette: due arresti a Torino

torino

La GdF di Torino ha arrestato un addetto comunale e una dipendente di una ditta di pulizie, colti sul fatto per corruzione.

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato un addetto comunale di Nichelino e una dipendente di una ditta di pulizie, intenti a trovare un accordo per spartirsi delle mazzette: sono i primi due casi di corruzione riscontrati nell’ambito dell’emergenza coronavirus.

Coronavirus, prime mazzette a Torino

Neanche l’emergenza sanitaria globale è riuscita a fermare la corruzione. Il mercato dei vari materiali sanitari è cresciuto esponenzialemnete nelle ultime settimane vista l’epidemia, e qualcuno a Torino ha pensato bene di marciarci sopra a scopo di lucro.

La Guardia di Finanza del capoluogo piemontese ha arrestato un dipendente del comune di Nichelino e una dipendente di un’impresa di pulizie intenti a intavolare un accordo per sfruttare l’emergenza coronavirus.

Gli arresti

L’indagine inizialmente era stata avviata nei confronti del dipendente comunale, che svolgeva la funzione di Presidente della commissione della gara regionale per l’affidamento dei “servizi di pulizia di immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale” della Regione Piemonte.

L’uomo in questione avrebbe favorito l’impresa di pulizia pugliese nella quale in passato aveva lavorato suo figlio, comprendendo pure l’affidamento della sanificazione e disinfezione di immobili del comune di Nichelino. I militari li hanno colti sul fatto, sequestrando 8 mila euro di mazzette.

Il commento del sindaco

Nel breve tempo è arrivato il commento amareggiato del sindaco Giampiero Tolardo in un comunicato:”Non nascondiamo lo stupore per un comportamento che, se dimostrato, amareggia profondamente, aggravato anche dal tragico momento che sta attraversando il paese pure alla vigilia della Giornata della lotta alle mafie del 21 marzo prossimo“.

Il Comune – prosegue il comunicato- è del tutto estraneo alla vicenda, questo è fuori discussione. Ma qualora le indagini degli inquirenti confermassero quanto imputato al funzionario, l’amministrazione comunale si considererà parte lesa e tutelerà la propria immagine in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legislazione mette a disposizione”