> > Coronavirus, la gioia di Mattia il paziente uno: "Vedrò nascere la mia bambina"

Coronavirus, la gioia di Mattia il paziente uno: "Vedrò nascere la mia bambina"

coronavirus aziente uno codogno

Mattia, il "paziente uno" di Codogno sta meglio e finalmente esprime la sua gioia di fronte ai medici: "Vedrò nascere la mia bambina".

Tra poche settimane dovrebbe nascere G. la bambina di Mattia, il “paziente uno” di Codogno che è risultato positivo al coronavirus il 22 febbraio scorso. Nonostante le condizioni in un primo momento disperate, il 38enne ha superato la fase più difficile, ma ancora non sa di essere diventato un simbolo per questa lotta contro il Covid-19. Anche la moglie, incinta ormai al nono mese, era risultata positiva, ma aveva sviluppato una malattia meno grave. La piccolina, invece, dovrebbe nascere tra poche settimane e probabilmente anche Mattia la potrà accogliere.

Coronavirus, gioia del paziente uno

“L’unico desiderio che ho – ha confessato Mattia, il paziente uno di Codogno – è potere assistere alla nascita di mia figlia. I dottori mi assicurano che ce la farò“. Ha 38 anni e nella notte fra il 21 e il 22 febbraio scorsi è stato ricoverato in gravissime condizioni a causa del coronavirus. La sua lotta è diventata un simbolo in questa emergenza, così come molte altre immagini che quando tutto sarà finito non potremmo dimenticare.

La sua bambina G, dovrebbe nascere tra pochissime settimane e anche se non potrà abbracciarla, per Mattia è important essere presente nel momento del parto. Il 9 marzo scorso, infatti, il paziente veniva traferito nel reparto di terapia intensiva e veniva intubato. Ora, invece, si trova in reparto, al secondo piano del nuovo padiglione di Malattie infettive del San Matteo di Pavia.

L’incontro con la moglie

Le comunicazioni avvengono ancora tramite gesti e sguardi incrociati attraverso un vetro, ma il respiro torna lentamente alla normalità. Mattia ha ricevuto un cocktail di antibiotici, antivirali e anti Hiv. All’arrivo della moglie, i medici si sono fatti da parte per assistere a un’ondata di lacrime, gioia e stupore. La felicità nel poter vedere l’amore della sua vita che tra pochissime settimane metterà al mondo una bambina. La moglie ha raccontato la difficoltà di queste settimane e l’ansia delle 18, quando il rianimatore la chiamava per riferire sulle condizioni del marito. “Alzavo sempre la suoneria al massimo, gli occhi puntati sul telefono”, ha confessato ai medici in reparto. “Vivevo in attesa di quel momento”.

Se tutto procede secondo le previsioni, Mattia lascerà l’ospedale martedì o mercoledì. “Per noi — insiste da giorni l’infettivologo Bruno — sono tutti “Pazienti Uno”.