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Coronavirus, nuovo esodo da Nord a Sud: code di auto dalla Calabria a Messina

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Nonostante il decreto varato dal premier per contenere il contagio da coronavirus, è stato registrato un nuovo esodo da Nord a Sud.

Una lunga coda di auto che dalla Calabria si dirigeva verso Messina: un ennesimo esodo di persone da Nord a Sud nonostante il decreto firmato dal ministro della Salute e degli Interni. Sono immagini che arrivano dai social, tra la rabbia dei cittadini e lo sdegno di Nello Musumeci, il governatore della Sicilia. Quest’ultimo, infatti, ha commentato duramente quanto accaduto: “Basta, il governo intervenga, non siamo carne da macello: facciano rispettare l’ordine”. Gli spostamenti, stando al nuovo Dpcm, tra comuni diversi sono consentiti soltanto per motivi di lavoro o di estrema necessità.

Coronavirus, nuovo esodo Nord-Sud

Una segnalazione che arriva dapprima dai cittadini e poi viene rilanciata sul profilo Facebook di Nello Musumeci. Un’immagine simile a quella della stazione centrale di Milano nella notte fra l’8 e il 9 marzo scorsi, quando iniziò a circolare la bozza del Dpcm di chiusura della Lombardia e di altre 14 province. Questa volta, però, il nuovo esodo da Nord a Sud è avvenuto in auto: le persone, nonostante il nuovo decreto anti-coronavirus, sono arrivate dalla Calabria a Messina imbarcandosi e senza essere fermate.

“Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente”. Questo lo sfogo e la rabbia di Nello Musumeci, che su Facebook pubblica le immagini di un nuovo pericoloso spostamento di massa. “C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”.

Poche ore dopo, Musumeci scrive ancora sui social: “Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, solo i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. Basta. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno”.