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Coronavirus, annunciato lo sciopero dei benzinai

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Emergenza coronavirus, annunciato lo stop degli impianti di benzina. Faib, Fegic e Figisc/Anisa comunicano lo sciopero attraverso una nota.

Emergenza coronavirus, stop degli impianti di benzina. L’annuncio che arriva da Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio) attraverso una nota: “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”.

Sciopero dei benzinai

Arriva nel primo pomeriggio di martedì 24 marzo l’annuncio di Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio), che attraverso una nota comunicano lo stop degli impianti di benzina. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. In piena emergenza coronavirus, si unisce al coro degli scioperi quello dei benzinai, che lamentano mancate tutele e sostegni economici e naturali: “In un Paese che, malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione, cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone”.

100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada”.

Il rischio d’impopolarità che non spaventa

Nonostante, come scritto, il rischio d’essere impopolari, le tre sigle spingono verso lo stop che dovrebbe partire mercoledì 25 marzo. Per ulteriori informazioni, si legge nella nota, si chieda al Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e registi indipendenti. A ciascuno il compito di assicurare benzina e gasolio. Faib, Fegic e Figisc/Anisa lamentano d’essere invisibili, trattati come martiri nonostante le famiglie a carico e i cittadini verso la quale hanno una grande responsabilità: “Siamo persone a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare“. Si attende ora la risposta del Governo.