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Chi è Guido Bertolaso, consulente di Fontana per emergenza coronavirus

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Da capo dipartimento della Protezione Civile a consulente per l'emergenza coronavirus in Lombardia: chi è Guido Bertolaso?

In queste ultime settimane il suo nome era tornato agli onori delle cronache a seguito della sua nomina a consulente dell’emergenza coronavirus in Lombardia: ma chi è Guido Bertolaso, al momento in isolamento domiciliare dalla giornata del 24 marzo proprio per essere stato contagiato dal Sars-Cov-2. Da capo dipartimento della Protezione Civile a candidato sindaco di Roma per il centro destra nel 2016, vediamo insieme le tappe della carriere di quello che può essere sicuramente definito un uomo per tutte le stagioni.

Coronavirus, chi è Guido Bertolaso?

Nato a Roma nel 1950 e figlio del generale dell’aeronautica Giorgio Bertolaso, Guido Bertolaso si laurea in medicina e chirurgia nel 1977 per poi conseguire un master in Scienze della salute pubblica presso la Liverpool School of Tropical Medicine. Da qui Bertolaso inizia a svolgere attività di ricerca in Africa, collaborando con il ministero degli Esteri italiano per il coordinamento di progetti sanitari in paesi in via di sviluppo.

Già vice direttore esecutivo dell’Unicef, nel 1997 viene nominato per la prima volta capo dipartimento della Protezione Civile sotto il primo governo di Romano Prodi. Resta in carica per poco più di un anno per poi (dopo essere stato vice commissario vicario per l’organizzazione del Grande Giubileo del 2000) riprendere quello stesso ruolo il 7 settembre del 2001, questa volta con Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio.

Il ruolo di commissario straordinario

È in questi anni che Bertolaso si trova a dover gestire in prima linea numerose emergenze nazionali sotto diversi governi, come quando nell’ottobre del 2006 viene nominato commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, questione che abbandonerà nel 2007 per poi vedersela riassegnata con il governo Berlusconi IV che lo nominerà sottosegretario di Stato con delega proprio all’emergenza rifiuti.

Nello stesso governo viene inoltre nominato dal ministro della Cultura Sandro Bondi commissario dell’area archeologica romana, mentre il 6 aprile 2009 diventa l’uomo simbolo del terremoto dell’Aquila con la sua nomina a commissario straordinario per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione post sisma.

La candidatura a sindaco di Roma

Dopo aver lasciato il ruolo di capo dipartimento della Protezione Civile nel 2010, Bertolaso scompare temporaneamente dalla scena pubblica salvo ritornare sei anni dopo quando viene proposto come candidato del centro destra alla carica di sindaco di Roma. Nel corso della campagna elettorale tuttavia, il suo nome viene più volte messo in dubbio e alla fine Forza Italia preferisce candidare l’imprenditore Alfio Marchini, mentre la Lega e Fratelli d’Italia fanno convergere le loro forze sul nome di Giorgia Meloni.

Dopo altri quattro anni di assenza, il nome di Bertolaso ritorna nel 2020 nel pieno della pandemia di coronavirus, quando sempre il centro destra propone al governo Conte il suo nome come commissario straordinario per la gestione dell’emergenza sanitaria. Non riuscendo tuttavia a trovare spazio nell’esecutivo, Bertolaso viene quindi nominato commissario in Lombardia, regione tradizionalmente guidata dal centro destra, dove lavora al fianco del presidente Attilio Fontana concentrandosi prevalentemente sulla creazione dell’ospedale nella zona dell’ex Fiera di Milano.