> > Coronavirus, Magrini (Aifa): "C'è decrescita del numero di contagi"

Coronavirus, Magrini (Aifa): "C'è decrescita del numero di contagi"

coronavirus numero contagi decrescita

Le dichiarazioni di Nicola Magrini (Aifa) sulla decrescita del numero dei contagi da coronavirus.

I dati diramati ieri, 25 marzo, alle 18:00 nella consueta conferenza stampa dalla Protezione Civile mostrano, per il terzo giorno di seguito, una decrescita nel numero di contagi da coronavirus. Le cifre restano comunque altissime, ma non per questo il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, ha nascosto un po’ di ottimismo nella trasmissione Circo Massimo in onda su Radio Capital. “I numeri parlano chiaro – ha detto Magrini – C’è una decrescita di nuovi casi. I numeri sono buoni. I modelli e le azioni precoci prese dal Governo, con un certo coraggio, sono state di fondamentale importanza”. L’ottimismo si scontra poi però con la realtà che dice che comunque, per quanto incoraggianti, i numeri sono ancora molto alti e quindi bisognerà fare ancora uno sforzo in più, per Magrini sarà necessariostare a casa altre 2-3 settimane così come siamo oggi.

Coronavirus, la decrescita del numero dei contagi

Per sottolineare ulteriormente quanto ancora lunga sia la battaglia contro il Covid-19, il direttore generele dell’Aifa ha detto: “C’è un evidente cambiamento di direzione, ma certamente non ci avviciniamo alla fine dell’infezione. Questo cambiamento però ci porta in linea con le previsioni e i modelli e ci dice che le misure prese con coraggio da questo governo inizia a dare gli effetti sperati”.

Coronavirus, quanto tempo per il vaccino?

Magrini ha avuto modo anche di dire la sua sul vaccino per combattere il coronavirus, operazione che come sappiano ha dei tempi tecnici purtroppo molto più lenti rispetto alla diffusione brutale della pandemia. Per il direttore generele dell’Aifa: Il processo per la scoperta e la validazione di un farmaco è di almeno un paio d’anni. Attualmente sono in atto più ricerche sul Coronavirus, tra cui alcune in Italia che stanno dando risultati promettenti. Stiamo cercando di ridurre il più possibile i tempi, ma questi farmaci sono molto lontani da arrivare”.