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Coronavirus, morto ferroviere in cura con il farmaco anti-artrite

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Non ce l'ha fatta il ferroviere 53enne ricoverato per coronavirus: è morto all'Ospedale San Luca di Salerno.

Non ce l’ha fatta il ferroviere ricoverato per coronavirus all’Ospedale San Luca di Salerno: è morto nonostante le cure a base del promettente Tocilizumab. Al 53enne era stato somministrato per una settimana il farmaco anti-artrite, ma già all’arrivo in ospedale presentava gravi problemi respiratori.

Coronavirus, morto ferroviere di Agropoli

Purtroppo non ce l’ha fatta. Alfonso Migliorino, 53enne ferroviere di Agropoli (Salerno), era stato ricoverato circa una settimana fa per coronavirus all’ospedale San Luca, ma il suo cuore ha smesso di battere.

L’uomo all’arrivo in ospedale già presentava gravi problemi respiratori, e per questo era stato subito ricoverato in rianimazione e poi in terapia intensiva, quando il tampone ha rivelato la sua positività a covid-19. L’uomo era stato sottoposto a Tocilizumab, farmaco sperimentale usato come anti-artritico.

Prima vittima a Salerno

Alfonso non è stata la prima vittima di coronavirus nel salernitano. Un anziano di Torrione, risultato positivo al coronavirus, è morto il giorno precedente all’ospedale Ruggi. L’uomo combatteva già contro un tumore metastatico ed era anche lui ricoverato in ospedale da una settimana.

Intanto anche in Campania l’emergenza si sta facendo sentire nelle varie strutture ospedaliere. Sono tutti pieni, infatti, i 6 posti di terapia sub-intensiva, con 3 persone intubate, e gli 8 di malattie infettive. Sono 160 i tamponi analizzati, con 28 risultati positivi. Sarà allestita un’are aesterna compresa tra i due corpi del Ruggi, che sarà già comprensivo di tutta l’attrezzatura necessaria, consentendo di aumentare i posti letto da 45 a 70.