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Coronavirus, infermiere del Sacco: "Affrontiamo emergenza con i protocolli Ebola"

ospedale sacco milano

Un infermiere dell'ospedale Sacco di Milano ha raccontato che di fronte all'emergenza coronavirus vengono attuati i protocolli Ebola.

All’inizio i pazienti affetti da coronavirus arrivavano in ospedale con sintomi lievi, ma ad oggi purtroppo arrivano già con gravi insufficienze respiratorie. Sono queste le parole di un infermiere dell’ospedale Sacco di Milano intervistato dal Corriere della Sera. Per fare un paragone ha detto: “Se il Covid-19 entrasse profondo su Milano sarebbe come un Boieng-747 che si schianta davanti al pronto soccorso. Non ce la faremmo”.

Coronavirus Milano, infermiere del Sacco

L’emergenza coronavirus ha colpito duramente la Lombardia: a partire dai due focolai circoscritti si è poi propagata a tutto il territorio della Regione. Ad oggi tutta l’Italia ne è coinvolta e occorre lo sforzo di tutti per fronteggiare la grave emergenza, che ormai non è più solo sanitaria. “Qualche settimana fa – ha raccontato un infermiere dell’ospedale Sacco di Milano che si occupa dell’accoglienza dei pazienti con coronavirus – molti arrivavano con sintomi lievi, o medi. Oggi sono un po’ meno e quasi tutti hanno bisogno immediato di ossigeno: hanno fatto quattro passi e ansimano come se avessero corso”.

Rispetto ai protocolli di emergenza, l’infermiere ha precisato che si stanno adottando quelli dell’Ebola per fronteggiare il Covid-19. “La nostra forza – ha confessato – è stata la formazione obbligatoria, ogni infermiere può essere reperibile per la task force Ebola. Sai come vestirti. Come comportarti. Che precauzioni prendere”. “Sono io che scelgo le protezioni – racconta – a seconda se sto al triage o in emergenza. Affrontiamo il Covid con i protocolli Ebola, un virus con una mortalità devastante. Tutto questo per ora ci sta salvando la pelle”.

“Il Sacco – inoltre – è attrezzato per il bioterrorismo. Abbiamo sale visita specifiche, docce alla candeggina per l’antrace”. Ma i numeri sono troppo elevati e spesso garantire cure mediche a tutti i pazienti è difficile o quasi impossibile.