> > Coronavirus, l'infettivologo Mastroianni: "Molti sono infettati ma non lo sanno"

Coronavirus, l'infettivologo Mastroianni: "Molti sono infettati ma non lo sanno"

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L'infettivologo Mastroianni ritiene che ci sia un'importante quota della popolazione infettata dal coronavirus senza esserne a conoscenza.

Claudio Mastroianni, ordinario di Infettivologia all’università La Sapienza di Roma e direttore della Uoc di Malattie infettive del Policlinico Umberto I, fa il punto sul bilancio in Italia. L’infettivologo Mastroianni, in particolare, rivela come ci sia “una grossa quota di popolazione infettata” dal coronavirus “ma senza saperlo“. Tuttavia, sostiene ancora Mastroianni, l’Italia pare essere sulla buona strada con un trend di contagi in lieve diminuzioni da alcuni giorni. Anche la virologa Ilaria Capua aveva mostrato un atteggiamento ottimista. “Il processo sarà lento – ha confessato l’infettivologo -, ma è fondamentale che rimanga costante”.

L’infettivologo Mastroianni sul coronavirus

L’infettivologo Mastroianni ha ricordato che nonostante i dati italiani sul coronavirus facciano ben sperare, “è ancora presto per cantar vittoria”. “Se continuerà così per qualche altro giorno – ha poi aggiunto – potremo dire di essere entrati in una fase di crescita minore“. Tuttavia, occorre prestare molta attensione e non abbassare la guardia: “I dati sui soggetti positivi sono la punta di un iceberg”, sostiene Mastroianni.

“C’è una grossa quota di popolazione che sicuramente è infettata, ma non ne è a conoscenza“, questa è la sua tesi. “Ora inizia il momento più difficile, perché bisogna insistere con isolamento e quarantena. In questa partita hanno un ruolo fondamentale i cittadini, che devono stare a casa, non essendosi una strategia migliore”.

Sulla possibile durata del periodo di quarantena non esistono certezze. Tuttavia, “le misure di cautela dovranno durare per molto tempo. Non dico la restrizione assoluta, il divieto di uscire di casa, ma le misure di prevenzione”, ha specificato, ma “parlo delle distanze di sicurezza, del lavaggio frequente delle mani, dell’evitare di uscire se si hanno sintomi influenzali”. E infine, ha concluso: “La maggiore cautela che gli operatori hanno imparato ad avere in questi giorni sarà utile in futuro“.