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Perché il modulo di autocertificazione cambia spesso?

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In arrivo un nuovo modulo per l'autocertificazione, il quarto in poche settimane: ma perché il modello del Viminale cambia tanto spesso?

Tutto è cominciato il 10 marzo, quando il Viminale ha pubblicato il primo esempio dell’ormai noto modulo di autocertificazione da portare sempre con sé in caso di spostamenti durante l’emergenza coronavirus. Da allora, nel giro di pochi giorni, lo stesso Ministero ha provveduto a modificare il modello per due volte e oggi, giovedì 26 marzo, il capo della Polizia Gabrielli ha annunciato l’arrivo di una nuova autodichiarazione. Ma perché il modulo di autocertificazione cambia con tanta rapidità?

Perché il modulo di autocertificazione cambia?

L’annuncio dell’ennesimo modulo da stampare e compilare (perché no – il Viminale l’ha chiarito da giorni – non è possibile servirsi di un modello virtuale da tenere sul proprio telefono, magari tramite un’app) ha lasciato interdetti molti cittadini, che reputano inutile e confusionario l’accavallarsi in così breve tempo di tante circolari, in un momento già caratterizzato da incertezza e confusione.

Quello del Viminale, però, non è un capriccio, bensì l’inevitabile conseguenza del cambiamento delle norme decise dal governo e contenute nei diversi DPCM. È lo stesso Gabrielli a chiarire che sul numero di moduli “sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi lo dobbiamo aggiornare anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini”.

Tutti i moduli per la circolazione

Ecco che dunque si spiegano i cambiamenti apportati nelle ultime settimane. Il secondo modulo emesso dal Viminale chiedeva ai cittadini di dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non essere positivi al coronavirus e, dunque, di non essere costretti alla quarantena. Con il terzo, chi circola deve necessariamente dichiarare il punto di partenza e quello di destinazione, in ottemperanza al provvedimento che impedisce gli spostamenti non necessari.

Al momento, restano ignote le modifiche che verranno apportate nell’ultima (almeno per ora) versione del modulo di autocertificazione, ma appare plausibile che queste riguarderanno le nuove sanzioni previste dal governo per chi viola le norme varate. Il decreto prevede infatti l’arresto e da 3 a 18 mesi di carcere, più una multa da 500 a 5.000 euro, per chi non rispetta la quarantena.