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Coronavirus, Brusaferro (Iss): "La curva dei nuovi casi sembra attenuarsi"

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Nonostante il picco dei contagi non sia ancora stato raggiunto, la curva dei nuovi casi di coronavirus, secondo Brusaferro, sembra attenuarsi.

Il picco di contagi da coronavirus, secondo le previsioni dell’Oms, potrebbe arrivare nei prossimi giorni: anche Silvio Brusaferro, dell’Iss, conferma che “dal 19-20 marzo la curva dei nuovi casi sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa”. Non bisogna però farsi illusioni in quanto “non siamo in una fase calante, ma di rallentamento della crescita“. Il picco dell’epidemia sembra quindi vicino, ma non significa che si allenteranno le misure restrittive. Ancora più importante ad oggi, continua Brusaferro, è rilevare la presenza di pazienti asintomatici.

Coronavirus, Brusaferro sui nuovi casi

I dati sui nuovi casi di coronavirus registrati negli ultimi giorni, in particolare dal 19 al 23 marzo, denotano un rallentamento dell’epidemia. “La curva dei nuovi casi – ha detto Brusaferro – sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa”. Ciò non significa, però, che ci si possa illudere. Silvio Brusaferro, in conferenza stampa, ricorda che il picco in Italia non è ancora arrivato ma potrebbe essere sempre più vicino. la priorità, ricorda, rimane quella di proteggere “gli operatori sanitari, in questa fase il bene più prezioso per contrastare l’infezione e garantire una assistenza adeguata”. Ma non solo: “anche gli operatori delle ambulanze, dei ps, quelli che lavorano per garantire i collegamenti tra i vari servizi”.

Commentando e analizzando i dati degli ultimi giorni, Brusaferro fa alcune constatazioni: “In una prima fase – ha spiegato – c’è stato un picco di esposizione legato alla novità e all’onda massiva di casi. Poi c’è stata un’accelerazione più contenuta dei contagi”.

Per concludere ha fatto anche una dichiarazione rispetto alle case di riposo, dove il contagio spesso si propaga in tempi rapidissimi e con un tasso di letalità molto alto. “Bisogna anche fare una riflessione sulle Rsa – ha detto – perché concentrano persone per definizione fragili o anziane. Sono presenti in tutto il territorio, dove lavorano operatori che corrono gli stessi rischi degli altri, bisogna focalizzare l’attenzione“.