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Coronavirus, possibile scarsità di frutta e verdura in Europa

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La denuncia di Coldiretti: il blocco delle frontiere per l'epidemia di coronavirus mette a rischio 370mila lavoratori stagionali.

Gli agricoltori stanno risentendo delle limitazioni imposte dal coronavirus: per questo, frutta e verdura potrebbero cominciare a scarseggiare. Coldiretti ha reso noto che con la chiusura delle frontiere europee, quest’anno mancheranno quasi un milione di lavoratori agricoli. In Italia è già intervenuta sul caso la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Nella fattispecie, Bellanova ha prorogato le scadenze dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale.

Coronavirus, a rischio frutta e verdura

Coldiretti ha stimato infatti che in Italia lavorino, nell’agricoltura, all’incirca 370mila stranieri. La maggioranza di questi sono rumeni, seguiti da marocchini, albanesi e senegalesi. Grazie all’intervento del Ministero, questi lavoratori potranno restare in Italia fino al prossimo 15 giugno. La Coldiretti sottolinea che questa forza lavoro raccoglie più di un quarto del Made in Italy che finisce sulle nostre tavole, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie.

Il direttore della Coldiretti Ettore Prandini ha affermato in tal proposito: “Dopo le merci è necessario creare corsie verdi alle frontiere interne dell’Unione Europea anche per la circolazione dei lavoratori agricoli”. Anche gli altri paesi dell’Europa mostrano similari preoccupazioni. La Francia si aspetta di avere all’incirca 200mila lavoratori in meno per questa stagione. Il Ministro dell’Agricoltura Didier Guillame ha invitato i cittadini disoccupati a contribuire.

Nella vicina Germania, la Ministra Julia Kloeckner sta aprendo un dialogo con la compagnia aerea Lufthansa per trasportare i lavoratori stagionali in condizioni di sicurezza. Esattamente come Teresa Bellanova, Kloeckner sta pensando anche a una proroga dei permessi di soggiorno. Sia la Germania che l’Austria hanno inoltre lanciato un sito web in cui è possibile inviare la propria candidatura per lavorare nel settore agricolo. In Austria sono già state raccolte 7mila adesioni.