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Coronavirus, sindaca del bolognese telefona agli anziani del comune

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La sindaca di San Lazzaro di Savena ha istituito un servizio di telefonate agli anziani del paese in modo da aiutarli durante l'emergenza coronavirus.

Nel contesto della pandemia di coronavirus a pagare il tributo più elevato in termini di vite umane sono stati senza dubbio gli anziani, la cui generazione è stata come una nuvola di polvere letteralmente spazzata via dagli effetti del virus che sta flagellando il pianeta. In Italia sono molti i comuni che hanno deciso di rafforzare i propri servizi sociali al fine di evitare il più possibile agli anziani di uscire di casa, ma c’è un comune della provincia di Bologna dova la sindaca ha voluto offrire un sostegno nettamente più emotivo oltre che logistico.

Coronavirus, sindaca telefona agli anziani

Nella cittadina di San Lazzaro di Savena infatti, la sindaca Isabella Conti ha voluto istituire un servizio di telefonate per far sentire meno soli i tanti anziani del paese (quasi 1.200 solo gli ultraottantenni), attivandosi assieme ai suoi assessori con il progetto #adottaunnonno. La stessa Conti racconta: “Ci siamo divisi i numeri e li abbiamo chiamati uno per uno per sapere come stanno, se hanno delle necessità e se c’è chi li aiuta. […] Non tutti credevano che fossi il sindaco, d’altronde li martelliamo da anni mettendoli in guardia dalle truffe telefoniche”.

Ai giornalisti la sindaca spiega cosa voglia dire occuparsi tutti i giorni di una fetta della popolazione divenuta più fragile e bisognosa di attenzioni particolari: “Ci raccontano le loro storie, l’orgoglio per essere arrivati alla loro età, le preoccupazioni quotidiane”. Tuttavia sono in molti gli anziani con parenti vicino a chiedere che il progetto #adottaunnonno venga concentrato verso quelle persone rimaste purtroppo senza nessuno al mondo: “Non si preoccupi per me, ho i figli e i nipoti che m i aiutano, chiami chi ha davvero bisogno ed è solo”.

L’avvio del progetto #adottaunnonno

La sindaca ha poi annunciato l’istituzione di un gruppo di volontari che si dedicheranno all’assistenza degli anziani tramite le suddette modalità. Volontari ai quali verrà inoltre fornito un utile vademecum sul come rapportarsi con persone di una certa età: “Li dovranno chiamare sempre alla stessa ora, magari ogni 2 o 3 giorni, perché per chi è solo e riceve quelle telefonate è importante avere la certezza di un momento felice, senza che l’attesa si trasformi in nuova ansia e inquietudine”.

La speranza della prima cittadina infine è che il progetto possa proseguire anche dopo la fine dell’emergenza, come sottolinea essa stessa in conclusione al suo intervento: “Noi confidiamo che si crei una connessione umana e sentimentale che vada al di là di questa fase, legami che possano durare anche dopo. […] Perché se il virus ti minaccia direttamente, la solitudine è ancora più difficile da affrontare.