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Coronavirus, il 2,1% dei morti è privo di altre malattie: la pandemia rallenta

borrelli coronavirus

I morti a causa del coronavirus senza altre malattie pregresse sarebbero il 2,1% del totale: un dato che segna un rallentamento della pandemia.

Sono dati che, seppur in leggero calo, vanno presi con le pinze quelli riportati nei bollettini quotidiani della Protezione Civile. Infatti, di fronte ai quasi 100.000 contagi italiani e agli oltre 10 mila morti occorre fare una precisazione. Il 2,1% dei morti con coronavirus sarebbe privo di altre malattie: questo è quanto riportato nel report dell’Iss del 20 marzo.

Coronavirus, morti senza altre malattie

Un nuovo studio dell’Iss sulla corrispondenza tra i morti con coronavirus e le eventuali altre malattie pregresse rivela qualcosa di interessante. Stando ai dati del 27 marzo, infatti, tra le patologie più comuni osservati nei soggetti deceduti vi sarebbero ipertensione, diabete, cardiopatie, insufficienza renale. Come sottolineato da Burioni a Che Tempo Che Fa, infatti, colore che soffrono di altre patologie sono più esposti al rischio di contagio.

Nel complesso, però, il 2% dei deceduti non presentava altre patologie, il 21,3% ne aveva una, il 25,9% due e il 50,7% tre o più patologie. Nel precedente report del 20 marzo, invece, 6 pazienti (quindi l’1,2 per cento del campione) presentavano 0 patologie, 113 (23,5%) invece ne presentavano una, 128 (26,6%) due e 234 /48,6%) tre o più patologie.

Per quanto riguarda, invece, le fasce d’età si è notato un calo drastico dei ricoveri anche in terapia intensiva. Se prima si trattava in particolare di anziani, ad oggi molti giovani sono intubati negli ospedali. Tuttavia, tra i 30-39enni si conta solo lo 0,2% dei decessi, l’1% tra i 40-49enni, 3,6% nella fascia di età 50-59, 11,2% in quella 60-69. Si conta invece il 35,3% dei decessi tra persone 70-79enni e il 39,7% nella fascia 80-89 anni. L’8,9%, infine, riguarda gli ultranovantenni.