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Coronavirus, Pregliasco: "Ad agosto potremo andare al mare? E chi lo sa"

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Sarà possibile andare al mare quest'estate nonostante il coronavirus? Il virologo Pregliasco risponde fornendo notizie non troppo positive.

Molte persone si chiedono quanto terminerà la chiusura totale delle attività a causa dell’emergenza coronavirus, mentre altri si chiedono se sarà possibile quest’anno andare al mare. Sono molti i dubbi e le domande senza risposta alle quali nemmeno la scienza sa fornire date certe. Prevedere come si evolverà il contagio è impossibile, in quanto tutto o gran parte delle cose dipendono dal comportamento dei cittadini e dalle ulteriori misure restrittive del governo. Dopo la conferma sulla proroga dei divieti anti-coronavirus fino al 18 aprile, il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università degli studi di Milano, chiarisce la questione delle vacanze al mare.

Coronavirus, Pregliasco: “Andremo al mare?”

Non sono positive le previsioni del virologo Pregliasco: “Siamo ancora indietro – ha detto -, troppo presto per dire cosa fare. Bisogna insistere ancora e capiremo qualcosa tra una quindicina di giorni, come minimo”. Per chi si chiede se sarà possibile andare al mare quest’estate, il virologo Pregliasco replica: “E chi lo sa?”. La buona notizia, per il momento è che “le zanzare non trasmettono il virus”. Inoltre, l’auspicio è che l’arrivo del caldo provochi una flessione dei contagi: gli sbalzi di temperatura infatti sono tra le cause principali dello sviluppo di queste malattie.

Sulla possibile durata è impossibile esprimersi, ma si possono fare alcune ipotesi: “Finirà, può darsi, nell’arco di questa estate – ha detto Pregliasco – ma dobbiamo aspettarci una o due ondate successive”. Quindi avremo a che fare con il coronavirus per un po’. “Per più di un anno, o due – sostiene ancora il virologo -. Ma con ondate successive perché il virus cercherà di arrivare a tutti e quindi noi, in questo momento, cercando una mitigazione dei casi, riducendoli in termini anche di velocità, facciamo in modo che non tutti vengano colpiti. Rimarrà quindi una sacca di soggetti che il virus cercherà di recuperare in fasi successive”.

Per quanto riguarda le persone contagiate e guarite, non è certo che siano divenute immuni al virus. “Il virus della Sars ha dato, almeno per tre o quattro anni, una protezione. Quindi è sperabile che anche questo lo faccia”.