> > Coronavirus, riapertura scaglionata: gli ultimi saranno i bar e le discoteche

Coronavirus, riapertura scaglionata: gli ultimi saranno i bar e le discoteche

coronavirus svizzera riapertura

L'ipotesi di riapertura scaglionata dopo il coronavirus prevede una ripresa graduale delle attività: chi saranno i primi e gli ultimi ad aprire?

C’è attesa per la riapertura delle attività commerciali, ludiche, scolastiche e ricreative nel dopo-coronavirus: tuttavia, si tratta di un processo graduale con una ripresa scaglionata. Potrebbero esserci, infatti, attività autorizzate a riprendere i ritmi prima di altre. L’obbiettivo resta quello di limitare la diffusione del contagio ed evitare che gli asintomatici possano diffondere ulteriormente il virus. Per questo motivo tra gli ultimi a riaprire potrebbero esserci discoteche, bar, ristoranti, cinema e teatri.

Coronavirus, la riapertura scaglionata

Se ne può parlare dal 18 aprile, in quanto le misure di contenimento potrebbero essere prolungate per altri 15 giorni. Lunedì 30 marzo il comitato scientifico è chiamato a discutere sulla situazione, mentre il premier Conte ha già annunciato che la chiusura totale deve essere limitata per evitare un impatto economico troppo importante. Tra le attività che non hanno mai subito restrizioni, vi sono le filiere di produzione di beni di prima necessità, ma anche le farmacie, i supermercati e le tabaccherie.

La riapertura dopo il coronavirus sarà graduale e scaglionata: per primi potrebbero riprendere le loro attività tutti quegli imprenditori appartenenti alla filiera alimentare e farmaceutica. Tra le ultime attività, invece, apriranno discoteche, bar, ristoranti, cinema e teatri. Questi luoghi, infatti, portano spesso al ritrovo e al rischio di assembramento che potrebbe riportare i contagi a livelli troppo elevati.

Stretta fino a Pasqua?

Il premier Conte aveva annunciato un incontro “a inizio settimana con gli scienziati del comitato tecnico scientifico“. Tra le nuove valutazioni, in arrivo una proroga delle misure di contenimento per altri 15 giorni, almeno fino al 18 aprile. Anche Silvio Brusaferro (Iss) ritiene infatti necessario prolungare le misure almeno fino a Pasqua. I festeggiamenti, quindi, “dovranno essere all’insegna della distanza” e perciò verranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine.