“Stiamo raccogliendo il frutto dei nostri comportamenti”, ha sottolineato Roberto Burioni. I numeri di contagi e morti con coronavirus non sono così negativi come nelle settimane precedenti. “Sembra che le cose – quindi – stiano rallentando, stiamo guadagnando del tempo”. Ospite a Che tempo che fa, il virologo risponde ad alcune delle domande più comuni tra le persone. “Non dobbiamo essere pessimisti“, ha detto ancora Burioni. “Io penso che riusciremo ad attenuare questa epidemia”, ma potrebbe anche ripresentarsi in autunno.
Roberto Burioni sul coronavirus
Secondo Roberto Burioni il tempo può dare risposte molto preziose rispetto al coronavirus: il rallentamento dei dati che stiamo descrivendo in questi giorni, infatti, permette agli ospedali di organizzarsi. Potrebbe anche dare una boccata di ossigeno alle terapie intensive, ma non deve significare un allentamento della presa. Per quanto riguarda le possibili cure, invece, “buone notizie stanno arrivando anche dal campo dei farmaci”, ha sottolineato Burioni. “C’è un farmaco che viene utilizzato come antiinfiammatorio in malattie come l’artrite e che sembra essere efficace e i dati sono abbastanza promettenti”. Non è vero – ha chiarito poi il virologo – che alcuni farmaci che curano l’ipertensione espongono maggiormente al virus. Inoltre, è importante lavare bene le mani prima di mettere o togliere le lenti a contatto: meglio utilizzare quelle giornaliere.
– “Le mascherine fai da te vanno bene?”
– “L’ibuprofene è sconsigliato?”
– “Il saturimetro può essere utile?”
– “Gli asmatici sono più a rischio?”
– “La perdita di gusto e olfatto sono un sintomo?”Le risposte di @RobertoBurioni alle vostre domande #CTCF#veniamonoidavoi pic.twitter.com/ACrclFAMhJ
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 29, 2020
Un altro mito è quello per il quale le donne verrebbero infettate meno: “Sono colpiti più gli uomini – ha ammesso Burioni – ma non sappiamo perché”. Potrebbe essere un fattore legato al sistema immunitario, ma anche dovuto al fatto che una volta erano molti gli uomini e che fumavano e ad oggi, gli anziani sono i più colpiti. Sono “particolarmente a rischio le persone obese e le persone che hanno un diabete non controllato”. Non sottovalutare, infine, la perdita del gusto e dell’olfatto che soprattutto nei più giovani possono essere sintomi tipici.