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Coronavirus Calabria, il sindaco e la Giunta rinunciano a due mesi di indennità

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Il sindaco di Morano Calabro, in Calabria, ha rinunciato alla sua indennità da aprile a dicembre per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Un gesto nobile quello del sindaco e della Giunta di Morano Calabro, in provincia di Cosenza, in Calabria: hanno rinunciato alla loro indennità di carica per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Nicolò De Bartolo, il primo cittadino, il vicario Pasquale Maradei, gli assessori Mariagrazia Verbicaro, Sonia Cozza e Francesco Soave non riceveranno le loro indennità da aprile a dicembre 2020. La loro rinuncia, decisa all’unanimità nella riunione di venerdì 27 marzo, è volta a due obiettivi. Il primo riguarda l’acquisto di un ventilatore polmonare e degli accessori necessari al suo funzionamento. In secondo luogo, il denaro verrà impiegato per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale da distribuire ai cittadini.

Coronavirus Calabria, sindaco rinuncia a indennità

Il sindaco di Morano Calabro, in Calabria, e la sua Giunta hanno rinunciato alle indennità di carica da aprile a dicembre 2020 per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Grazie al loro gesto sarà possibile acquistare un ventilatore e gli accessori utili al suo funzionamento, oltre a delle mascherine da distribuire ai cittadini del paese in provincia di Cosenza. Il macchinario, da quanto si apprende, verrà donato all’ospedale di Castrovillari, mentre i dispositivi di protezione verranno consegnati direttamente nelle abitazioni dei cittadini.

“Lo facciamo – ha detto il sindaco De Bartolo – nella piena consapevolezza che la nostra è solo una goccia nel mare e, che, purtroppo, non risolverà gli innumerevoli problemi della sanità del Pollino”. Non erano sicuri di voler rendere pubblico il loro gesto, ha aggiunto ancora il primo cittadino, “lo facciamo nella sincera speranza che anche altri possano accordarsi”. E infine ricorda l’importanza del rispetto delle norme di contenimento: “Il virus si combatte innanzitutto nelle nostre abitazioni e poi negli ospedali. Forza Morano!”.