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Coronavirus in Lombardia: 1.565 nuovi contagi e 394 morti in più

coronavirus lombardia 9 aprile

Il nuovo bilancio dell'emergenza coronavirus in Lombardia aggiornato al 1° aprile riporta un totale complessivo di 44.773 contagi e 7.593 morti.

Come di consueto, anche nella giornata del 1° aprile sono stati diramati i dati dei nuovi contagi di coronavirus presenti in Lombardia. Le nuove persone diagnosticate positive sono pari a 1.565 mentre i decessi giornalieri a 394. Il totale dei contagi sale dunque a 44.773, mentre i decessi complessivi arrivano a quota 7.593. Si mantiene dunque costante il dato dei decessi se confrontato con quello della giornata del 31 marzo, quando i morti registrati erano stati 381.

Coronavirus in Lombardia, il bilancio del 1° aprile

Analizzando il dato dei contagiati invece si può notare un aumento del numero di nuovi casi se confrontato con la giornata di ieri. Il numero di nuovi contagi giornalieri passa infatti da 1.047 a 1.565 ma a preoccupare è l’impennata registrata nel milanese, dove nella ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 611 contro i 235 della giornata precedente. Complessivamente nella città metropolitana i positivi al coronavirus sono 9.522.

Nella giornata odierna l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha inoltre espresso la sua opinione in merito alla nuova direttiva del governo che consente una breve passeggiata con i figli minorenni. Gallera si è infatti detto fortemente critico verso il provvedimento: “Anche oggi la situazione è positiva in relazione ai dati, sarebbe folle vanificare tutto, capiamo che rimanere a casa soprattutto per chi ha bimbi piccoli è faticoso perché bisogna inventarsi ogni minuto qualcosa ma stare chiusi in casa ci ha portato a dire che forse c’è una luce in fondo a quel tunnel che da flebile sta diventando più determinata”.

La polemica sulla distanza di sicurezza

Nelle stesse ore tuttavia, Gallera e tutta la giunta regionale erano finiti nell’occhio del ciclone per la conferenza stampa tenutasi ieri in occasione della presentazione del nuovo ospedale nell’ex Fiera di Milano. In quel caso infatti è stato fatto notare come i giornalisti e le autorità presenti non abbiano minimamente rispettato le distanze di sicurezza previste dalle norme anti coronavirus, suscitando l’immediata risposta dell’assessore: “La distanza è fondamentale perché evita che con goccioline o sputi possa, nel parlare, arrivare a qualcun altro. Se però, come dovremmo abituarci tutti, abbiamo tutti la mascherina anche se ci sono delle distanze ravvicinate siamo comunque protetti. Non è per forza necessario essere a un metro e mezzo”.