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Omicidio Quaranta, l'ultimo post di Lorena: "Amate la vita"

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"Bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita", le parole di Lorena Quaranta prima di essere tragicamente strangolata.

“Bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita”. Così scriveva su Facebook Lorena Quaranta, la 27enne strangolata dal fidanzato infermiere nella mattina di martedì 31 marzo. Un futuro da pediatra stroncato da un tragico gesto, inspiegabile per amici e conoscenti.

L’ultimo messaggio di Lorena

Lorena Quaranta, la 27enne strangolata dal fidanzato nella mattinata di martedì 31 marzo, parlava di doveri: “Bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita”. Ma per lei, con un futuro da pediatra, l’amore le è stato tolto nella sua casa di Furci Siculo dal suo compagno infermiere: una manciata di esami alla laurea prima della specializzazione, Lorena era a fianco dei colleghi con il pensiero e l’incoraggiamento. “Ora più che mai – scriveva – abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”, un senso ad essere consapevoli verso contatti e colleghi, ma d’estendere al Paese intero. Ma qualcosa non è andato tra lei e Antonio De Pace, conosciuto proprio nelle corsie del Policlinico di Messina, dove stava svolgendo il suo tirocinio: il fidanzato, originario di Vibo Valentia, era infermiere per il progetto UTI, ed era stato proprio lui a chiedere a Lorena di trasferirsi nell’area che gli era stata assegnata nel progetto per vivere assieme. Lorena, che precedentemente abitava con un’amica a Messina, aveva accettato: da poco nella stessa dimora, la loro casa si trovava a pochi passi dal centro antiviolenza “Al tuo fianco”. In casa, dopo la morte di Lorena, De Pace avrebbe tentato il suicidio.

Nessuna violenza pregressa

Antonio De Pace non avrebbe saputo fornire una spiegazione a quanto accaduto, nonostante sia stato interrogato a lungo dal Gip. L’uomo si trova ora in stato di fermo, in attesa della convalida del provvedimento da parte degli inquirenti. Amici e conoscenti, secondo quanto dichiarato alla stampa, non erano a conoscenza d’episodi di violenza pregressa: nessuna denuncia, né liti in pubblico. Lorena e Antonio apparivano a tutti equilibrati, sereni ed educati, e quanto accaduto nella giornata di martedì nella casa di Furci ha fortemente turbato i loro cari e quanti li conoscevano. Tutti incapaci per ora di trovare un perchè all’estremo gesto compiuto da De Pace.