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Coronavirus, il bilancio dei contagi: 83.049 casi e 13.915 morti totali

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Le autorità della Protezione Civile hanno diramato il nuovo bilancio dell'emergenza coronavirus al 2 aprile, che sale a 83.049 casi e 13.915 decessi.

Come di consueto anche nella serata del 2 aprile il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli ha comunicato il nuovo bilancio dei contagi in merito all’emergenza coronavirus. I dati delle ultime 24 ore mostrano un ulteriore incremento del numero assoluto degli infetti con 83.049 casi in tutta Italia e 13.915 morti in totale, a cui vanno aggiunti 18.278 guarigioni delle quali 1.431 nella giornata di oggi.

Coronavirus, il bilancio dei contagi al 2 aprile

Mentre venivano illustrate le statistiche principali al livello nazionale, la Protezione Civile ha pubblicato la tabella riepilogativa nella quale sono illustrati i dati regione per regione, con i territori italiani epicentro della pandemia che rimangono ancora quelli maggiormente colpiti dal coronavirus. Al primo posto per numero di contagi troviamo infatti la Lombardia con 25.876 casi attualmente positivi, l’Emilia Romagna con 11.859, il Piemonte con 8.799 e il Veneto con 8.578 contagi.

A seguire troviamo la Toscana con 4.789 casi e le Marche con 3.555 contagi. Più a sud abbiamo il Lazio con 2.879 casi, la Liguria con 2.660, la Campania con 2.140, la Puglia con 1.864, la Sicilia con 1.606, la provincia autonoma di Trento con 1.587, Friuli-Venezia Giulia con 1.294, l’Abruzzo con 1.251 e la provincia autonoma di Bolzano con 1.160 contagi.

tabella 2

Sotto i mille contagi troviamo invece l’Umbria con 885 casi, la Sardegna con 718, la Calabria con 627, la Valle d’Aosta con 556, la Basilicata con 233 casi e infine il Molise con 133 casi di coronavirus. Al momento, degli 83.049 contagiati 50.456 si trovano in isolamento domiciliare, 28.540 sono ricoverati con sintomi di vario genere mentre 4.053 sono in terapia intensiva.

Per quanto riguarda il futuro raggiungimento del picco di contagi, Borrelli ha preferito non fare previsioni azzardate ma attenersi a quanto viene riscontrato giornalmente dai dati: “Dobbiamo mantenere alte quelle che sono le misure da mantenere, perché basta un nulla per innescare dei meccanismi repentini del contagio. Preferisco rimanere con i piedi per terra e constatare i dati”.