Il governatore dell Regione Veneto, Luca Zaia ha più volte proposto di “tracciare i movimenti dei telefoni” dei cittadini in modo da verificare le eventuali violazioni dei decreti. Il modello Corea del Sud, infatti, ha funzionato in modo efficace e viene elogiato anche da Burioni. Il virologo commenta sui social: “Rinunciare a un’arma efficacissima per combattere la diffusione del virus per aleatori timori riguardo alla privacy è puro autolesionismo“.
Rinunciare a un’arma efficacissima per combattere la diffusione del virus per aleatori timori riguardo alla privacy è puro autolesionismo. pic.twitter.com/8gamPP3ttM
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) April 2, 2020
Coronavirus, Burioni sul modello Corea
L’epidemia di coronavirus ha colpito in modo pressoché completo l’Italia, in particolare le Regioni del nord. Sono diverse le risposte che le Regioni e i governatori hanno dato per fronteggiare l’emergenza. Molti anche i limiti emersi nel sistema sanitario lombardo rispetto a quello emiliano o veneto. Mentre Zaia guardava al modello Corea per il tracciamento degli spostamenti dei cittadini attraverso i loro cellulari, Roberto Burioni plaudeva alla scelta di un’arma vincente contro il coronavirus.
L’app ‘Corona 100m’ permette di sapere quali persone, edifici o aree risultano contagiate e favorisce il tracciamento degli spostamenti dei cittadini. Attraverso l’utilizzo di una grande mole di big data, le informazioni vengono raccolte senza un campionamento statistico e questo ha fatto emergere problemi relativi alla privacy dei cittadini stessi. Il commento di Burioni, a tale riguardo, è netto: “Rinunciare a un’arma efficacissima per combattere la diffusione del virus per aleatori timori riguardo alla privacy è puro autolesionismo“.