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Burioni sul modello Corea: "Rinunciare a un'arma efficace è autolesionismo"

roberto burioni sul coronavirus

Burioni commenta il modello Corea del Sud per fronteggiare il coronavirus, ovvero la possibilità di tracciare i movimenti dei cittadini.

Il governatore dell Regione Veneto, Luca Zaia ha più volte proposto di “tracciare i movimenti dei telefoni” dei cittadini in modo da verificare le eventuali violazioni dei decreti. Il modello Corea del Sud, infatti, ha funzionato in modo efficace e viene elogiato anche da Burioni. Il virologo commenta sui social: “Rinunciare a un’arma efficacissima per combattere la diffusione del virus per aleatori timori riguardo alla privacy è puro autolesionismo“.

Coronavirus, Burioni sul modello Corea

L’epidemia di coronavirus ha colpito in modo pressoché completo l’Italia, in particolare le Regioni del nord. Sono diverse le risposte che le Regioni e i governatori hanno dato per fronteggiare l’emergenza. Molti anche i limiti emersi nel sistema sanitario lombardo rispetto a quello emiliano o veneto. Mentre Zaia guardava al modello Corea per il tracciamento degli spostamenti dei cittadini attraverso i loro cellulari, Roberto Burioni plaudeva alla scelta di un’arma vincente contro il coronavirus.

L’app ‘Corona 100m’ permette di sapere quali persone, edifici o aree risultano contagiate e favorisce il tracciamento degli spostamenti dei cittadini. Attraverso l’utilizzo di una grande mole di big data, le informazioni vengono raccolte senza un campionamento statistico e questo ha fatto emergere problemi relativi alla privacy dei cittadini stessi. Il commento di Burioni, a tale riguardo, è netto: “Rinunciare a un’arma efficacissima per combattere la diffusione del virus per aleatori timori riguardo alla privacy è puro autolesionismo“.