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Coronavirus Foggia, mancano ambulanze: "A piedi con la febbre per 8 km"

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A Foggia mancano le ambulanze: le persone sono costrette a raggiungere gli ospedali andando a piedi con la febbre.

Emergenza coronavirus a Foggia: mancano le ambulanze e le persone sono costrette ad andare in ospedale a piedi nonostante la febbre. Luisa ha raccontato a Le Iene la disavventura della sorella, costretta ad “andare in macchina all’ospedale per farsi intubare”. Mentre “a mia madre – ha detto ancora la donna – è andata pure peggio”.

Coronavirus Foggia, mancano le ambulanze

Luisa (nome di fantasia) ha raccontato l’emergenza sanitaria che ha colpito Foggia: a causa delle numerose chiamate dei cittadini per coronavirus, le ambulanze scarseggiano. “È possibile che persone con il coronavirus siano costrette ad andare o tornare da sole dall’ospedale con tosse, problemi a respirare e febbre altissima?”, si chiede la donna. “A noi è successo due volte: è pericoloso per i pazienti e pure per chi li può incontrare!”.

La sorella di Luisa è una donna di 31 anni che ha iniziato ad accusare i primi sintomi di Covid-19 a metà marzo. Dopo 13 giorni però la situazione è peggiorata e nonostante le numerose chiamate al pronto soccorso, è stata invitata a recarsi autonomamente in ospedale. “È stata costretta a prendere la macchina e andarci con il figlio di tre anni – ha raccontato Luisa -. Le hanno fatto il tampone, è risultata positiva e hanno scoperto che aveva una forte polmonite con un focolaio. È ancora ricoverata, dal 15 marzo, ora è fuori pericolo, fino a tre giorni fa era intubata con l’ossigeno”.

Per la madre, invece, è stato ancora più drammatico: “Ha 62 anni, aveva una tosse fortissima e 39-40 di febbre. Dopo otto giorni sono venuti a prenderla con l’ambulanza – ha detto ancora Luisa -. Il tampone è risultato positivo, a quel punto le hanno detto che doveva tornare a casa a curarsi“. Non essendoci però alcuna ambulanza che potesse trasferirla a casa, la donna è stata invitata a percorrere a piedi il tragitto. “Erano le otto di sera, noi siamo tutti in quarantena: è stata costretta a camminare otto chilometri dal policlinico per tornale da sola, sempre con la febbre alta e quella tosse continua! E se si sentiva male, se la fermavano o se contagiava qualcuno?”. la situazione è davvero insostenibile.