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Coronavirus, guarito bimbo valdostano di un anno ricoverato un mese fa

coronavirus mamma e figlio guariti

Dopo oltre un mese dal ricovero è guarito il bimbo valdostano di un anno colpito dal coronavirus e considerato uno dei primi contagiati della regione.

Dopo essere risultato positivo al coronavirus oltre un mese fa è finalmente guarito il bimbo valdostano di un anno la cui famiglia è stata quasi interamente colpita dal Covid-19. Il piccolo, uno dei primi contagiati di tutta la regione, venne subito trasportato d’urgenza presso l’ospedale Parini del capoluogo valdostano, me dopo settimane d’isolamento il suo corpo è riuscito a reagire sconfiggendo il virus. Il cugino del bambino è inoltre il primo caso di coronavirus accertato in Valle d’Aosta.

Coronavirus, guarito bimbo valdostano


Stando a quanto riportato dalle autorità della Protezione Civile per Pontey, il comune di residenza del piccolo e della sua famiglia, ci vorrà ancora una settimana per stabilire se sia o meno il caso di allentare le misure di sicurezza disposte per la cittadina, attualmente dichiarata zona rossa dalla regione autonoma. Il direttore della Protezione Civile valdostana Pio Porretta ha infatti dichiarato: “Tra sette giorni si farà una verifica per valutare un’eventuale riduzione delle misure di contenimento a Pontey”.

Nel frattempo la famiglia del bambino sta ancora attendendo la guarigione dello zio, ad oggi ancora ricoverato in ospedale per una polmonite da Covid-19. Assieme al piccolo si erano infatti ammalati ed erano successivamente guariti anche la madre, la nonna di 68 anni e il nonno di 80.

Il cugino paziente zero

In occasione della guarigione del bambino ha preso la parola anche il cugino 21enne Lorys Le Pera, studente all’Università di Piacenza noto anche come il paziente zero della Valle d’Aosta. Ai giornalisti che lo hanno intervistato, il ragazzo ha spiegato di non aver mai violato la zona rossa per tornare a casa, dato che all’epoca Piacenza non ne faceva ancora parte: “Purtroppo ho letto che qualcuno ha insinuato che io sono fuggito da una zona rossa in realtà non è così, ho fatto tutto nel pieno rispetto delle procedure: anzi appena sono arrivato a casa dall’università abbiamo telefonato immediatamente al numero verde e ci è stato detto che, siccome non provenivo da una zona rossa, perché Piacenza in quel momento non lo era ancora, e non avevo sintomi, non si doveva fare nulla.