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Coronavirus, effetti sul turismo: sarà come l'Italia degli anni '50

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La ripresa post emergenza Covid-19 vedrà le persone optare per la riscoperta del proprio Paese, finendo per dire addio ai viaggi all'estero.

In seguito all’emergenza coronavirus il governo ha dovuto adottare una serie di misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus. Una situazione che avrà un grande impatto su molti settori lavorativi, tra cui il turismo che si prospetta diventare come quello degli anni ’50.

L’impatto del coronavirus sul turismo

In base a quanto ipotizzato dagli esperti del settore, la ripresa post emergenza Covid-19 vedrà le persone optare per la riscoperta del proprio Paese, finendo per dire addio ai viaggi all’estero. Almeno per un po’, infatti, gli amanti delle mete lontane dal Belpaese dovranno rinunciare a varcare i confini nazionali.

Secondo gli operatori del settore, infatti, si prevede una ripartenza come quella dell’Italia negli anni Cinquanta. In base a quanto si evince dal Corriere della Sera, ad esempio, in Piemonte, dove il turismo vale più del 7% del Pil, i tour operator si starebbero attrezzando per gestire la ripresa post emergenza sanitaria. La società torinese Alpitour starebbe già pensando a come concentrare i propri sforzi post-emergenza sui viaggi degli italiani in Italia. Allo stesso tempo dovrà fare a meno, almeno per un po’ di tempo, all’afflusso di turisti provenienti dall’estero, in particolarm modo dal Regno Unito, dalla Germania e dalla vicina Francia.

Anche bar, ristoranti, musei, teatri, concerti e agenzie di viaggio, dal loro canto, devono fare i conti con l’impatto dell’emergenza coronavirus sul loro settore. Come dichiarato da Alessandro Comoletti, presidente di Federalberghi Piemonte, al Corriere della Sera, d’altronde, gli hotel deserti sono “il sintomo di un malanno che rischia di distruggere un pezzo fondamentale dell’economia”. Proprio per questo motivo è importante iniziare a pensare a come intervenire per la ripresa post emergenza.