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Coronavirus: un poliziotto della scorta di Conte è morto a 52 anni

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Lutto per il Premier Conte: è morto il poliziotto della sua scorta che a metà marzo aveva contratto il coronavirus.

Il poliziotto della scorta di Conte risultato positivo al coronavirus è morto presso il policlinico di Tor Vergata (Roma): l’infezione contratta gli ha causato delle complicanze che l’hanno condotto al decesso. Aveva 52 anni e lascia moglie e due figli.

Coronavirus: poliziotto della scorta di Conte morto

Si tratta del Sostituto Commissario della Polizia di Stato Giorgio Guastamacchia, in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. I medici avevano diagnosticato la sua positività a metà marzo, dopodiché la polmonite che lo ha colpito ha fatto sì che le sue condizioni si aggravassero fino a condurlo alla morte sabato 3 aprile 2020.

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Guastamacchia aveva fatto parte della scorta del presidente del Consiglio. Già quando si aveva avuto notizia del fatto che fosse infetto, erano giunte rassicurazioni che nelle settimane precedenti al ricovero non avesse avuto contatti diretti con lui. Non aveva nemmeno viaggiato nella sua stessa auto. Conte aveva comunque eseguito un tampone per precauzione ma aveva dato esito negativo.

Pochi giorni prima anche un agente della scorta di Matteo Salvini era risultato positivo ai test. Anche in questo caso il leader non aveva avuto alcun contatto con lui nei giorni precedenti e non aveva nemmeno svolto le analisi. Il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha fatto giungere un messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia a nome dell’istituzione che rappresenta.

Le parole del Premier

A poche ore di distanza anche Conte si è espresso sulla morte del suo agente unendosi al dolore della moglie Emanuela, dei suoi figli e dei suoi cari. Ha poi ricordato i tratti che contraddistinguevano Guastamacchia, ovvero “dedizione professionale, gesti generosi e sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia“.

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Nella giornata di oggi è venuto a mancare Giorgio Guastamacchia, sostituto commissario addetto al mio servizio di protezione, di soli 51 anni. Nei giorni scorsi era stato ricoverato a Roma dopo aver contratto il virus Covid-19. Per tutti noi che l’abbiamo conosciuto, per i colleghi del servizio di protezione, per i dipendenti della Presidenza del Consiglio, è un momento di grande dolore. Ci stringiamo alla signora Emanuela, ai suoi figli e ai suoi cari, per esprimere loro i nostri sentimenti di commossa vicinanza. Rimarrà in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia.

Un post condiviso da Giuseppe Conte (@giuseppeconte_ufficiale) in data: 4 Apr 2020 alle ore 7:51 PDT

Un momento di grande dolore, ha spiegato, per gli altri colleghi della sua scorta e per i dipendenti della Presidenza del Consiglio.