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Coronavirus, Pesenti: "Vedo aumentare il numero di 40-50enni malati"

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Dopo una prima fase nella quale i contagi riguardavano gli anziani, sono in aumento i pazienti positivi di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

“Non abbiamo ancora statistiche, la mia è un’impressione. Ma vedo aumentare un po’ il numero dei 40-50enni”. Antonio Pesenti, il direttore dell’unità operativa complessa di anestesia ed emergenze del Policlinico di Milano, ha spiegato in un’intervista al Corriere come siano aumentati i malati di coronavirus di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Se prima il virus colpiva i più fragili (anziani e pazienti con altre patologie), ad oggi sono molti anche i giovani ricoverati in terapia intensiva.

Coronavirus, aumentano i pazienti 40-50enni malati

Purtroppo, i dati confortanti degli ultimi giorni non bastano per affermare che l’epidemia sta rallentando. Infatti, secondo Antonio Pesenti, “due giorni di calo possono significare molte cose. Anche, semplicemente, che siamo in una fase dove i malati sono meno gravi. Oppure che la situazione è quantomeno stabile. Lo capiremo tra qualche giorno”. Quello che ha notato il direttore, però, è un aumento del numero di pazienti malati di coronavirus di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Purtroppo occorre rimanere vigili di fronte a un pericolo non ancora cessato. Ricorda infatti, che “è fondamentale restare a casa, la cosa più importante. Se la gente molla i freni torniamo nel guano”.

Rispetto alla mascherine e alle polemiche nate in seguito all’obbligo di indossarle, Pesenti chiarisce: “Troppe polemiche politiche in generale. Poi si capirà cosa ha funzionato e cosa no. Io dico che le mascherine servono“. Non solo quelle chirurgiche e mediche, ma “anche quelle per così dire artigianali, casalinghe”. “Indossarle – ha proseguito – significa proteggere gli altri da un eventuale contagio. Non servono tanto a proteggere se stessi, ma a evitare di infettare altri. Anche una protezione blanda funziona”.