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Coronavirus, macelleria focolaio a Casalnuovo: intera famiglia contagiata

Coronavirus macelleria focolaio Napoli

Un vero e proprio focolaio quello venutosi a creare in una macelleria di Casalnuovo, la cui famiglia proprietaria è interamente positiva al coronavirus.

Una macelleria di Casalnuovo (Napoli) è diventata un vero e proprio focolaio da coronavirus dopo che si è scoperta la positività di tutti i membri della famiglia proprietaria. Tra questi la moglie, il figlio e i due suoceri.

Coronavirus: macelleria focolaio a Casalnuovo

Il primo a essere risultato positivo sarebbe stato il titolare, che ha raccontato di aver cominciato a manifestare i sintomi il 13 marzo 2020 anche se poi il suo tampone è risultato negativo. Continuando però a persistere la situazione di malessere, ha fatto un’ulteriore analisi che ha dato invece l’esito opposto. Nel frattempo avrebbe contagiato tutti i suoi parenti più stretti, in primis moglie e figlio che lavorano con lui nell’esercizio commerciale. L’infezione è poi stata trasmessa anche ai suoceri, ricoverati nell’ospedale di Frattamaggiore.

Tutta la famiglia vive nel medesimo condominio dove è situata la macelleria, ai piani sovrastanti. Il negozio è stato immediatamente chiuso e l’amministratrice ha provveduto a far sanificare le scale del palazzo. Qualche giorno dopo però il sindaco Massimo Pelliccia ha ordinato un’altra igienizzazione a spese del Comune senza spiegare il motivo di questo intervento.


Un’azione che ha scatenato la polemica sul periodo di apertura dell’attività, alimentata anche da chi si chiede da quanto i gestori fossero positivi. É infatti emerso che, nonostante il sindaco avesse ordinato la chiusura della macelleria, il proprietario avrebbe aperto per qualche ora senza autorizzazione. Cosa che ha fatto immediatamente scattare la seconda chiusura da parte del primo cittadino.

Immediata dunque la contestazione da parte dei residenti nei confronti dei gestori, che avrebbero contravvenuto alla disposizione rischiando di contagiare i clienti. Gli abitanti si sono inoltre chiesti se l’esercizio commerciale sia stato chiuso in tempi coerenti rispetto all’effettuazione dei tamponi o se vi siano stati ritardi.

Dalle polemiche sorte da parte di chi insinuava che l’amministrazione avesse mancato di fare comunicazioni ha preso le distanze l’assessore alla Polizia Municipale Gaetano De Maria. Costui ha invitato a non scherzare sulla salute delle persone, assecondato dal sindaco che ha parlato di “una campagna elettorale dal divano“.

Con questi casi diagnosticati, stando ai dati aggiornati al 5 aprile 2020, il bilancio della cittadina sale a 16 casi positivi e il numero dei morti a 2. In più ci sono 25 famiglie in isolamento domiciliare.