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Coronavirus, il bilancio dei contagi: 103.616 casi e 20.465 morti totali

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Le autorità della Protezione Civile hanno diramato il nuovo bilancio dell'emergenza coronavirus al 13 aprile, che sale a 103.616 casi e 20.465 decessi.

Come di consueto anche nella serata del 13 aprile le autorità della Protezione Civile hanno comunicato il nuovo bilancio dei contagi in merito all’emergenza coronavirus. I dati delle ultime 24 ore mostrano un ulteriore incremento del numero assoluto degli infetti con 103.616 casi in tutta Italia e 20.465 morti in totale, mentre le guarigioni complessive salgono a 35.435.

Coronavirus, il bilancio nazionale

Mentre venivano diramate le statistiche principali a livello nazionale, la Protezione Civile ha pubblicato la tabella riepilogativa nella quale sono illustrati i dati regione per regione, con i territori italiani epicentro della pandemia che rimangono ancora quelli maggiormente colpiti dal coronavirus. Al primo posto per numero di contagi troviamo infatti la Lombardia con 31.935 casi attualmente positivi, l’Emilia Romagna con 13.818, il Piemonte con 12.765 e il Veneto con 10.766 contagi.

A seguire troviamo la Toscana con 6.257 casi e le Marche in calo con 3.080 contagi. Più a sud abbiamo il Lazio con 3.920 casi, la Liguria con 3.365, la Campania con 3.062, la Puglia con 2.512, la provincia autonoma di Trento in leggero calo con 2.080, la Sicilia con 2.050, l’Abruzzo con 1.778, il Friuli-Venezia Giulia anch’esso in calo con 1.307 e la provincia autonoma di Bolzano con 1.537 contagi.

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Sotto i mille contagi troviamo invece l’Umbria sempre più in calo con 625 casi, la Sardegna con 914, la Calabria con 791, la Valle d’Aosta anch’essa in calo con 582, la Basilicata con 270 casi e infine il Molise che rimane invariato con 202 casi di coronavirus. Al momento, dei 103.616 contagiati 72.333 si trovano in isolamento domiciliare, 28.023 sono ricoverati con sintomi di vario genere mentre 3.260 sono in terapia intensiva, dato in calo per il decimo giorno consecutivo.

I tempi per il vaccino

Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala in merito alla sperimentazione del vaccino contro il coronavirus, l’infettivologo Giovanni Rezza ha spiegato come al momento via sia un’accelerazione nel suo sviluppo a causa del contesto emergenziale: “L’altro giorno Science ha riportato i primi cinque vaccini in sperimentazione umana, tra cui un vaccino a m-rna. Per quanto riguarda il vaccino in sperimentazione al centro ricerche di Pomezia si tratta di un vaccino vettoriale, che non si replica nell’uomo, e che esprime la proteina di superficie Spike del coronavirus”.

Per quanto riguarda invece la possibilità che il coronavirus possa provocare danni a lungo termine agli organi interni, Rezza ha dichiarato: “Questo è un virus nuovo e gli effetti che ha sull’organismo no sono ancora del tutto noti, ma per ora non si assiste a residuati, cioè a deficit di organi che possono persistere una volte che la persona è guarita. Ci sono studi che parlano di possibili effetti a livello del sistema nervoso centrale ma questi dati non sono stati confermati. Anche l’anosmia, cioè la perdita dell’olfatto, non sembra persistere nel tempo”.