> > Coronavirus, zero contagi a maggio: la previsione di Giuseppe Remuzzi

Coronavirus, zero contagi a maggio: la previsione di Giuseppe Remuzzi

coronavirus remuzzi zero contagi maggio

Giuseppe Remuzzi fa una previsione: per maggio i contagi da coronavirus in Italia potrebbero tendere a zero.

Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” ha descritto una previsione: per maggio i contagi da coronavirus potrebbero tendere a zero. Si pensa infatti che la possibile data di riapertura potrebbe essere il 4 maggio, ma soltanto se i contagi saranno drasticamente diminuiti. “I dati della settimana passata sono decisamente confortanti – ha detto Remuzzi a Libero -. Tra il 21 febbraio e il 14 marzo c’ è stata l’ esplosione della malattia, con una crescita esponenziale degli infettati. Trascorsi venti giorni, le curve che descrivono la crescita dei nuovi infetti hanno cominciato a divergere per stabilizzarsi proprio in questi giorni”. Nonostante “non abbiamo ancora visto la discesa“, Remuzzi ritiene “che presto dovrebbe iniziare, salvo drammatici imprevisti”.

Coronavirus, contagi a zero a maggio?

La curva dei contagi da coronavirus, secondo Giuseppe Remuzzi, dovrebbe presto scendere e per maggio, forse, si potrebbe arrivare a zero. “A metà maggio – ha detto Remuzzi – si ammalerà il 30% delle persone che contraggono il virus ora. Per la fine di quel mese spero di arrivare a crescita zero, come a Wuhan oggi“. Questa certezza deriva dalle risposte e dalle proiezioni che la realtà ha rispettato. “Avevamo previsto che sarebbero stati necessari 4 mila posti di terapia intensiva per la metà di aprile e saremo esattamente a questo punto”. Inoltre, rispetto al modello cinese, “meglio chiudere una volta sola che riaprire troppo presto e poi essere costretti a chiudere nuovamente“, sostiene Remuzzi.

Tra le cose che questo virus ci ha insegnato, secondo il professore, c’è sicuramente la questione della sanità. Importante anche l’investimento nella ricerca. “E poi i pronto-soccorso: la pandemia li ha svuotati, significa che l’80% delle visite in tempi ordinari è evitabile, basti pensare che i codici rossi, in base a un’ indagine fatta di recente a Milano e provincia sono circa l’ 1%”.