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Coronavirus, Pregliasco: "Bergamo e la Lombardia ultime a ripartire"

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Bergamo e la Lombardia potrebbero essere le ultime zone a ripartire dopo il coronavirus: secondo Pregliasco l'epidemia può ripartire.

Con il calo dei contagi e del numero delle persone ricoverate in terapia intensiva il governo ha iniziato a programmare e definire come avverrà la fase due. In particolare, pare che le aziende potrebbero essere le prime a ripartire, mentre i cittadini dovranno attendere fino a inizio maggio. Per quanto riguarda le diverse Regioni, invece, aleggia l’ipotesi secondo la quale si potrebbe ripartire con la riapertura del Centro-Sud Italia, come ha proposto Ricciardi. Un’altra ipotesi, avanzata da Pregliasco, invece, è quella di tenere per ultime la città di Bergamo e la Lombardia, le zone più colpite dal coronavirus.

Coronavirus, Bergamo e Lombardia ultime a ripartire?

La riapertura dell’Italia sarà graduale e scaglionata: non si esclude una prima deroga per alcune attività produttive o per fasce d’eta. Valutata anche l’ipotesi di ripresa in diverse date per le diverse Regioni italiane. A tal fine, il virologo Fabrizio Pregliasco ritiene che la Lombardia e la città di Bergamo, epicentro del focolaio di coronavirus, potrebbero essere le ultime a tornare ala normalità. “L’epidemia è come un incendio. Le brace può rimanere nel sottobosco e quando si riapre c’è il rischio che l’incendio riparta”.

Il virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ha chiarito all’Eco di Bergamo che occorre classificare le Regioni sulla base del rischio di una riapertura. “La Lombardia non dovrà essere la prima – ha ribadito -, anzi dovrebbe essere previsto un allungamento dei tempi. In zone come la Sardegna è logico che si possa velocizzare. Qui no. E se la Lombardia sarà l’ultima – ha aggiunto -, Bergamo potrebbe essere l’ultima in Lombardia“.

Per quanto riguarda la nostra vita sociale, occorrerà avere pazienza perché sarà l’ultima a ripartire. “Si deve immaginare che le discoteche rimarranno chiuse, le partite di calcio saranno senza pubblico, nei bar e ristoranti i tavoli dovranno essere distanziati almeno due metri tra loro per poter far passare i camerieri con adeguati dispositivi di protezione e gli stessi tavoli non dovranno essere affollati”.