> > Coronavirus, gli italiani resistono in casa al massimo 72 ore

Coronavirus, gli italiani resistono in casa al massimo 72 ore

spesa

Coronavirus, secondo la Coldiretti 1 italiano su 3 non resiste in casa più di 72 ore, poi va a fare scorta di cibo.

Quanto può resistere un italiano senza uscire di casa durante l’emergenza coronavirus? La domanda è stata posta dalla Coldiretti, che ha effettuato un’indagine per capire quanto l’italiano medio sia “diligente” nel rispettare le regole previste dai decreti.

Coronavirus, italiani resistono 72 ore in casa

Multe e denunce non fermano la maggior parte degli italiani: lo studio della Coldiretti mostra come 1 italiano su 3 non riesca a stare a casa per più di 72 ore consecutive. “Nonostante l’emergenza coronavirus -afferma la Coldiretti- e gli inviti a restare a casa, quasi 1 italiano su 3 (il 30%) non resiste nemmeno 72 ore prima di dover uscire per fare la spesa in negozi, supermercati e alimentari”. Che poi, fare tutta questa mole di spesa, non serve proprio. Sempre lo studio afferma che nel 38% delle case italiane sono presenti ingenti scorte di cibo e bevande, forse per paura di non trovarne più a disposizione.

Coronavirus, la spesa in quarantena

La spesa degli italiani ai tempi del coronavirus è decisamente cambiata. Non solo per le modalità di accesso ai supermercati (in ordine alfabetico, per esempio), ma anche per i beni acquistati. Sempre la Coldiretti afferma che i prodotti immancabili nelle dispense degli italiani in quarantena sono pasta, riso e cereali (26%). Importanti, poi, latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%). Seguono le proteine: carne e pesce (14%), e, a ruota, salumi e insaccati (7%). Immancabili poi vino e birra (5%).

La Coldiretti ammonisce gli italiani sempre a caccia di cibo:” Un comportamento pericoloso per la salute, per l’attesa nelle lunghe file, ma che favorisce – conclude l’organizzazione agricola – le speculazioni dal campo alla tavola e anche gli sprechi di cibo in un momento delicato per le forniture alimentari del Paese”.