> > Coronavirus, morta suora Rina nell'ospizio dove lavorava

Coronavirus, morta suora Rina nell'ospizio dove lavorava

Coronavirus, suora Rina morta

Una suora è morta per colpa del Coronavirus, ma è la seconda nella zona di Pescara. Rina Vittoria lavorava presso una casa di riposo.

A Pescara è morta un’altra suora per Coronavirus. La prima è stata Matilde Celi, madre superiora delle Maestre Pie Filippini, dopo di lei suor Rina Vittoria, che lavorava presso l’Rsa Istituto Sorelle della Misericordia. Nella struttura, lo scorso 28 marzo 2020, si sono riscontrati 23 casi di pandemia.

Suora Rina morta di Coronavirus

Nell’Rsa dove lavorava suor Rina, il Coronavirus ha contagiato religiose, ospiti anziani e operatori sociosanitari. Quando le sue condizioni si sono aggravate, è avvenuto il trasporto d’urgenza in ospedale, dove qualche giorno dopo ha perso la vita.

Suor Rina è ricordata con amore da tutti gli ospiti dell’Istituto dove si occupava degli anziani, ma anche dai bambini della vicina scuola paritaria Lucilla Ambrosi, dove spesso si recava per aiutare. Sul suo profilo Facebook, centinaia di messaggi di condoglianze da parte dei genitori e di tutti quelli che le vogliono bene.

La tua vita era lì, tra i bambini che ti davano quella vitalità per cantare e ballare con loro, ai quali hai insegnato a pregare e a far per bene il Segno di Croce”, scrive qualcuno, “Come amavi le feste e le recite! La tua preferita era quella di Carnevale, quante risate la sera con i genitori mentre provavano la loro parte e tu che facevi da aiuto regista e correggevi tutti”.

Coronavirus nelle Rsa e istituti religiosi

Le Asl locali si stanno occupando del monitoraggio della situazione, dato il numero di decessi registrato negli istituti religiosi e Rsa territoriali. Gli ultimi casi positivi in provincia di Pescara si sono registrati presso la casa di cura De Cesaris di Spoltore, ma ci sono sospetti anche alla Santa Maria Ausiliatrice di Montesilvano e in un istituto di Città Sant’Angelo.

Purtroppo, la situazione nelle Rsa è davvero preoccupante: i contagi aumentano a dismisura come il numero dei morti. A Milano, intanto, la Procura ha avviato un’indagine sui 70 morti del Pio Albergo Trivulzio: secondo i sospetti diversi ospiti sono stati dimessi per poi morire a casa, positivi al Coronavirus.