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Scuola a domicilio: la maestra Angela raggiunge i bimbi senza connessione

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La maestra Angela svolge un servizio di scuola a domicilio a Napoli: recandosi di balcone in balcone, porta ai suoi alunni libri e pennarelli.

Nonostante siamo nel 2020, non tutti i bimbi dispongono di una connessione a Internet tale da poter garantire una buona didattica a distanza. A Grosseto, infatti, un bimbo è stato costretto a fare didattica da un giardino, mentre Soprattutto al Sud, dove molte famiglie vivono in povertà, realizzare un piano didattico online diventa un’impresa. Lo sa bene la maestra Angela, che svolge un servizio di scuola a domicilio per i vicoli di Napoli: recandosi di balcone in balcone, va a trovare i suoi alunni. La donna è consapevole delle difficoltà che vivono alcune famiglie e al tempo stesso non può permettere che i suoi alunni rimangano privi della conoscenza e della cultura.

Scuola a domicilio: la maestra Angela

La maestra Angela vive nei Quartieri Spagnoli di Napoli dove insegna anche in una scuola elementare: a causa del coronavirus, però, è costretta ad attuare una didattica a domicilio. Infatti, sono spesso i bimbi a dover fare le spese della povertà di questi quartieri: non disponendo di una connessione a Internet sono impossibilitati a seguire le lezioni. Così, con la mascherina sul viso e i guanti, la maestra Angela passeggia per i vicoli della città partenopea e passa di balcone in balcone per trovare i suoi alunni.

Insieme al gruppo di volontari del centro sociale Lo Sgarrupato, ogni giorno Angela scende in strada e consegna alle famiglie la spesa alimentare a cui aggiunge anche qualche libro e qualche pennarello. “Molti bambini – racconta Angela – sono provati. Lo dimostra il fatto che vogliono ritornare a scuola. Hanno bisogno della loro normalità, anche se è una normalità forzata perché per tanti di loro la scuola è una forzatura”.

Sono soprattutto “i bambini che vivono nei terranei, nei bassi, quelli più colpiti – racconta ancora la maestra -, perché stanno in pochi metri quadri in 10 o 5 persone, quando tutto va bene e tenerli a bada, chiusi dentro, senza uno sfogo è molto difficile. Ma io non li lascio soli“.